«Così in Bang&Olufsen rendiamo l’hi-tech un lusso inimitabile»

«Il lusso è qualcosa che va al di là di ciò che hai bisogno, ma che ti può rendere molto felice». Questa non è una massima di Confucio, ma più semplicemente l'idea di Kalle Hvid Nielsen, 45enne CEO di Bang&Olufsen, ovvero l'amministratore delegato (da noi suona così) dell'azienda danese che produce la tecnologia più bella di tutte e che nel periodo 1 luglio-30 novembre 2009 ha avuto un fatturato di 170 milioni di euro. Nielsen è un uomo dallo sguardo tranquillo e dai propositi fermi, se è vero che in piena crisi economica (che ha portato un anno fa alla chiusura della sede di Milano) è poi riuscito a guidare un'azienda che produce il superfluo al miglior risultato economico degli ultimi periodi. «E qui vogliamo ancora migliorare e ripartire, soprattutto in Italia. Con voi c'è un'affinità culturale: design e l'eleganza sono di casa da voi».
Eppure negli ultimi tempi non sembrava che in giro ci fossero troppi soldi da spendere, soprattutto per i prodotti di alto livello.
«In realtà abbiamo affrontato il problema dalla parte opposta: non abbiamo abbassato i prezzi, ma abbiamo alzato la qualità. I risultati ci danno ragione».
Insomma: il lusso tira sempre.
«Il lusso è un mercato che ha la sua nicchia di estimatori. La nostra soluzione ai problemi è stata quella di affrontare la prevedibile contrazione del mercato puntando su prodotti sempre migliori».
E visti i risultati...
«Già, ha visto ad esempio i nostri nuovi modelli Beovision? Curati nei particolari e con materiali esclusivi: i nostri clienti apprezzano».
Comprensibile. E in fondo la ricetta è quella di sempre: tecnologia e design in parti uguali, mescolati con l'alta qualità.
«I nostri sono pezzi unici. E non possiamo permetterci errori visto che offriamo prodotti di un certo prezzo».
La concorrenza intanto è aumentata.
«Vero. Però in Europa continuiamo ad andare forte e ora puntiamo anche ad altri mercati, tipo Cina, Medio Oriente e Russia».
Ci sarà da sudare: negli ultimi anni la tecnologia si è molto avvicinata alla vostra idea di business. In sintesi: Apple ha dato il primo colpo e oggi molte aziende sono entrate nel mercato del design hi-tech.
«Apple ha una filosofia simile alla nostra. Ricordo i primi Macintosh, ce l'avevo anch'io: erano bruttini, ma molto facili da usare. Noi abbiamo ripreso il concetto dell'usabilità, loro hanno portato il design nel settore dei prezzi a basso costo. Nelle nostre fasce di mercato siamo un esempio ed è difficile farci concorrenza. Però dobbiamo stare sempre attenti».
Come nasce un prodotto Bang&Olufsen?
«All'inizio si parte con un'idea: c'è un'équipe di lavoro, un'idea factory. Ingegneri, creativi, umanisti...».
Umanisti?
«Già: si studia quello che le persone desiderano per il proprio futuro».
Ci guardate di nascosto, quindi.
«Quindi ne discutiamo tutti insieme e qui entro in scena anch'io. Ci si scambia opinioni. E anche critiche, ovviamente...».
Poi si giunge alla fase operativa...
«È il punto in cui l'idea diventa prodotto. Ci vuole ancora un po' di tempo però per vederlo finito».
Quanto?
«Di solito circa sei mesi. Ma per alcuni prodotti abbiamo dovuto aspettare un anno».
Quindi lei sa già cosa dobbiamo aspettarci per il futuro...
«In effetti...».
Non le chiediamo di svelare un segreto, però...
«Non posso proprio. Su certe cose siamo molto attenti».
Un indizio...
«Va bene, glielo dico: vi stupiremo ancora».


Parola di Confucio.

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