Così la Cina si scrollerà di dosso l’etichetta di super inquinatrice

Chi investe di più al mondo nelle energie rinnovabili? Sorpresa, è la Cina. Oltre 34 miliardi di dollari, quasi il doppio degli Stati Uniti. Il gigante asiatico è deciso a scrollarsi di dosso l’etichetta di grande inquinatore del mondo. «Siamo la locomotiva di un treno in corsa, che non si può fermare - dice, a Espansione, Wang Xiaokang, l’uomo scelto da Pechino per dare un futuro sostenibile al Paese -; dobbiamo “aggiustare l’energia” mentre l'economia continua a crescere, abbassare il livello dei combustibili fossili continuando a produrre i capitali necessari agli investimenti e alla ricerca». Oggi la Cina è il maggior produttore al mondo di energia eolica e idroelettrica, «e forse entro due anni lo saremo anche nel solare», spiega Xiaokang, responsabile dell’impresa di Stato per gli investimenti green. Questo fiume di denaro è un’importante occasione anche per le imprese italiane.
Enel, unica azienda straniera invitata a discutere di energia pulita al «Low carbon forum» di Pechino, darà una mano a rendere pulite le tantissime centrali a carbone cinesi grazie alle stesse tecnologie di sequestro della CO2 che usa in Italia, a Civitavecchia e Porto Tolle. «Se tutte le centrali cinesi adottassero il carbone pulito, si risparmierebbe all’ambiente un miliardo di tonnellate di CO2 l’anno, pari alle emissioni dell’intero Brasile», dice Simone Mori, di Enel.

E ci sono buoni affari anche per piccole realtà come la piemontese Marcopolo, che con le sue tecnologie sviluppate in Italia insegna ai cinesi a utilizzare i rifiuti per ottenere energia pulita. L’intervista a Xiaokang è su Espansione, domani gratis con il Giornale.

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