da Milano
La «nuova» Enel parla sempre meno italiano e sempre di più spagnolo, russo, slovacco e romeno. Non solo, ma il gruppo ha ormai una forte presenza nel nucleare, oltre che nelle fonti rinnovabili. Le acquisizioni fatte lo scorso anno e nel primo scorcio del 2008 hanno ancora di più cambiato gli equilibri del gruppo guidato da Fulvio Conti. Oltre un miliardo e mezzo di euro sui 3,4 miliardi di margine operativo lordo viene da oltre frontiera, lelettricità prodotta allestero (34,9 miliardi di kwh) è ormai superiore a quella prodotta in Italia, 23 miliardi di Kwh. Non solo, ma Enel risulta anche fortemente ridimensionata nel nostro Paese: meno del 30% della produzione elettrica nazionale, contro poco più del 70% dei concorrenti, italiani e stranieri. Oltre un quarto (il 27,4%) della produzione elettrica Enel viene da fonti rinnovabili, mentre ben il 16,2% viene da fonte nucleare, ovviamente tutta situata allestero, in particolare Spagna e Slovacchia.
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