
Mentre la commozione per la scomparsa di Papa Francesco cede il posto alla gioia per la fumata bianca di Leone XIV, in un angolo di mondo alle porte di Milano una mostra-gioiello di antiche carte ci accompagna lungo oltre 600 anni di storia e fede. «La voce dei Papi. Bolle e brevi apostolici attraverso i secoli», aperta fino al 24 maggio alla Biblioteca Cascina Grande di Rozzano, propone un emozionante viaggio nella storia (nota e meno nota) della Chiesa tra spiritualità e potere, perdono e tradizione, cambiamenti della spiritualità e della società.
Le tappe sono segnate da una ventina di bolle, pergamene e brevi accuratamente selezionate e provenienti dalla ricca collezione dell'associazione AC.COR. DO di Corrado Vezzani, imprenditore appassionato che da 33 anni va in cerca di documenti di sovrani, imperatori, artisti e, appunto, papi. «La passione è iniziata quasi per caso -spiega-. In un mercatino della zona scovai un decreto di Carlo Felice, lo appesi in ufficio e notai che i visitatori lo osservavano incuriositi. Da allora ho raccolto svariate centinaia di testimonianze di varie epoche, luoghi e tematiche: dai documenti di Urbano IV, papa del '200 che soggiornò fra Viterbo e Orvieto, all'ultimo atto di Umberto I prima dell'assassinio a Monza. Flash che illuminano di luce inedita momenti e personaggi storici, spesso in modo diverso dalle immagini ufficiali».
Qui il filo rosso, in occasione dell'Anno giubilare 2025, sono i Pontefici legati ai Giubilei, momenti straordinari di riconciliazione e pellegrinaggio: da Bonifacio IX, che indisse quello del 1400, al Grande Giubileo del Perdono di fine millennio, indetto da Giovanni Paolo II e celebrato nel 2000. In mezzo, pontefici che hanno segnato le sorti della Chiesa, da Niccolò V, che ha dato inizio alla costruzione di San Pietro, al temuto Alessandro VI Borgia, da Clemente VII, nipote di Lorenzo il Magnifico, a Leone XIII, a cui Prevost si è ispirato per il nome scelto. Tra le acquisizioni più recenti, un autografo di Papa Francesco.
Accanto ai documenti solenni, con sigilli autentici e parole ufficiali, si trovano atti più terreni e curiosi come dispense matrimoniali a consanguinei (Innocenzo X, 1645), permessi di lasciti a figli di ecclesiastici (ai tempi era normale), certificazioni di donazioni fra parenti (Pio IX, 1861), concessioni di benefici e pensioni (Benedetto XIV, 1753), conferimenti di canonicati (Clemente IX, 1704).
L'esposizione, a ingresso libero, è curata insieme all'esperta Tullia Buoso, che accompagna i visitatori negli approfondimenti guidati con aneddoti e dettagli. «Toccare con mano i documenti è un altro modo di vivere la storia, che senza dubbio lascia il segno», conclude Vezzani, la cui associazione è impegnata a diffondere nelle scuole l'esperienza di un contatto diretto con le fonti.
«I ragazzi sono sempre entusiasti e curiosi: un conto è leggere di Napoleone sui libri, un altro avere davanti agli occhi il suo inchiostro e la sua grafia, e addentrarsi in questioni private che non finiscono nei manuali di storia». www.cascinagrande.it
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