Così Platini ha incerottato l’Europeo dell’incertezza

Così Platini ha incerottato l’Europeo dell’incertezza

Dall’Ucraina è già arrivato in piazza San Pietro un bel 30 metri di albero di Natale. Lunedì sarà posato accanto all’Obelisco. Felici il Papa e tutti i fedeli, ma speriamo che i doni non si fermino qui. Oggi ne servirebbe un altro. Incrociare le dita e puntare gli sguardi su Kiev, capitale dell’Ucraina, terra di steppe e pianure al centro dell’Europa, dove intorno alle 18 italiane (diretta Rai 2) Michel Platini e la sua confraternita Uefa lanceranno il sorteggio per il calendario dei campionati europei di questa estate. Europei in doppia firma, ovvero Polonia e Ucraina. Europei nati sul filo dell’equilibrismo senza rete e arrivati alla meta ricevendo ogni sorta di puntello politico-sportivo. Ci sono stati momenti in cui il fischio d’inizio previsto a Varsavia l’8 giugno (finale a Kiev il 1° luglio) pareva solo un’ipotesi del calendario. Invece eccoli qui. Per ora sono gli europei di un’incertezza che non è calcistica. Platini e l’Uefa hanno tenuto duro anche quando le scosse erano sismiche. Sei anni fa il dossier-progetto, presentato a Malta, era pronto per essere lasciato in un cassetto. Ed invece fuori tutti: Turchia e Grecia, Italia e Croazia-Ungheria. Siamo passati dalle accuse di corruzione ai problemi logistici tuttora mal risolti, dai ritardi sulla conclusione degli stadi (anche se quelli polacchi hanno sconfitto il pessimismo) alla necessità di ridurre gli incassi. Per inciso: i prezzi vanno dai 30 ai 600 euro, più economici rispetto ad altre edizioni per l’economia dei paesi ospitanti. Un campionato modellato sull’onda di scelte politiche più che sportive. Niente da dire: capita anche con mondiali di calcio e Olimpiadi.
Sembravano europei destinati al bollino nero. Per ora sono stati bollati dall’incertezza e francobollati dall’Uefa che non poteva perderci la faccia. Dunque, pronti alla partenza: lo sport sconfigge la politica. Anche se i grattacapi non mancano. Di recente Platini ha provato a tirare una sintesi ed ha messo il credo su quasi tutto, non proprio sugli alberghi e sugli aspetti logistici. Non è un caso che tutte le nazionali vogliano restarsene in Polonia ed evitare le sedi del ritiro in Ucraina. Per il vero a Varsavia e dintorni non se la passano in gran spolvero per altre ragioni: oltre la metà dei polacchi chiede lo scioglimento della federcalcio investita da accuse di corruzione, un male che da anni investe tutto il calcio polacco. Sotto mira Grzegor Lato, ex aletta tutto pepe, simbolo della nazionale anni ’70 e capocannoniere ai mondiali del 1974.
Peccato, Lato oggi poteva fare la sua figura accanto al gotha che Platini ha invitato per metter le mani sulle palline del sorteggio. Ha chiamato Gianni Rivera e Franz Beckenbauer, Zinedine Zidane e Luis Suarez, Marco Van Basten e Peter Schmeichel, il portierone della Danimarca nel 1992. Questo è il calcio che non scolora, le icone che lo faranno sempre amare. Platini compreso. Detto questo, poi tutti a toccar ferro. Le quattro fasce promettono almeno un paio di gironi di ferro. Il regolamento chiede che le squadre ospitanti finiscano in prima fascia e nel caso di quest’anno creano un evidente scompenso. Ucraina(15ª) e Polonia (29ª) sono in assoluto quelle con il peggior ranking. Capitò anche con Svizzera e Austria nel 2008, ma qui siamo finiti un gradino al di sotto.
Con molta probabilità un girone sarà composto da quattro squadre che hanno già vinto il titolo. Eventualità che potrà capitare pure all’Italia. Italia nostra avrà un solo iniziale sollievo: la coabitazione di fascia le eviterà di incrociare subito l’Inghilterra di Capello ed anche la Germania, che ha la faccia dei tempi peggiori (per gli altri). Sarà un europeo con tre tecnici italiani in panchina ed anche questo è un piccolo record.

Trapattoni ha già espresso un desiderio: «Piuttosto che l’Italia preferisco affrontare Capello e l’Inghilterra. Ho pronte le contromosse». Essendo il vecchietto, nel senso del più anziano, fra la compagnia della panca, speriamo che il bussolotto abbia rispetto di un signore con i capelli bianchi.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica