Creatività britannica: cravatte nel pacco dono anche per le donne

LondraEcco tutto quello che dovete sapere sul G20 che si apre nella capitale inglese:
PERCHÉ G20
Già perché? Tutto sommato chiamare «G e qualcosa» qualsiasi vertice economico internazionale è diventato più una moda che altro. G è semplicemente l'abbreviazione inglese di Group, 20 indica il numero dei Paesi partecipanti. Questa volta si tratta di un versione supersize del G8, il vertice dei sette Paesi più ricchi più la Russia, che fino alla metà degli Anni ’80 era soltanto un G5. Ma il numero, badate, non dev'essere poi così accurato. G77 per esempio, rappresenta il summit delle nazioni sviluppate, ma di partecipanti ne ha 130. E inoltre non si capisce con quale criterio vengano invitati i singoli stati. Per esempio in quest'ultimo G20 la Spagna c'entra come i cavoli a merenda, ma fa niente.
IL PROTAGONISTA
Barack Obama e chi se no? Il protagonista di questo vertice è senza dubbio lui e del resto l'aveva già anticipato. «We're ready to lead», «Siamo pronti a condurre» ha dichiarato qualche giorno fa e adesso bisogna vedere se gli altri sono pronti a seguirlo. Già dal suo arrivo all'aeroporto low-cost di Stansted ha sorpreso tutti. Si porta dietro uno staff di 500 persone e alloggerà nella residenza dell'ambasciatore americano che per l'occasione si è trasformata nell'edificio più sorvegliato del Paese, anche più di Buckingham Palace.
LE PROTESTE
La prima «Put People First», già avvenuta, era soltanto un assaggio. Oggi partono le proteste vere, quelle organizzate dai gruppi no global e anarchici, i più disubbidienti, i più pericolosi, i più incontrollabili. La più importante parte questa mattina da Moorgate e si conclude di fronte alla Banca d'Inghilterra. La coalizione di «Stop the War» marcerà verso l'ambasciata americana in Grosvenor Square e nel pomeriggio ritrovo previsto a Trafalgar. Giovedì tutti i manifestanti convergeranno verso la sede del summit nei Docklands. Due giornatine da non perdere...
IL PRANZO
Lo chef è Jamie Oliver, un ragazzo diventato famoso nel giro di pochi mesi per la sua abilità nel propinare agli inglesi le ricette della migliore cucina mediterranea opportunamente riadattate. Fino alla fine la sua presenza è in forse perché il giorno del pranzo di gala coincide con la data fissata per l'arrivo del suo ultimogenito, il terzo. A differenza delle altre volte, il menu questa volta dovrebbe essere all'insegna dell'austerity. Soltanto sei portate cucinate come potrebbe fare una buona casalinga, evitando ingredienti pretenziosi.
I REGALI
Dopo il cibo, i regali di rappresentanza. Hanno già suscitato feroci critiche gli omaggi scelti dal premier Brown tutti nel segno della «creatività britannica»: una cravatta disegnata da tre sarti di grido, una tovaglietta da tè in lino, candele firmate e cioccolata finissima. Ma ai ministri donna che non indossano cravatte ci avete pensato? Hanno chiesto i giornalisti, ma stanno ancora aspettando la risposta.
THE BAD BOY
C'è sempre il discolo della situazione, quello a cui a un certo punto il gioco sfugge di mano. L'ultimo è stato il primo ministro australiano Kevin Rudd, costretto a scusarsi con la moglie un paio d'anni fa quando fu ritrovato completamente sbronzo in uno strip club di New York. Vedremo a chi tocca stavolta.
MARITI A CASA
Non solo uomini al vertice dei Grandi di Londra. Tra i venti capi di Stato e di governo presenti ci saranno anche due donne: il capo di Stato argentino, Cristina Fernandez de Kirchner e la cancelliera tedesca Angela Merkel. I loro rispettivi consorti non ci saranno. Il primo, Nestor Kirchner, ha lasciato la sua poltrona alla moglie dopo aver deciso di uscire dalla scena politica. E chissà se rimpiangerà di non essere nella capitale britannica nei prossimi giorni.


Sembra invece che non sia un’amante della mondanità Joachim Sauer, il professore di Chimica dell’università Humboldt di Berlino, che è sempre stato infastidito dagli incontri ufficiali o dai gala in cui dovrebbe fare da contorno. Così ha avvisato che non ci sarà per impegni fissati in precedenza. Fosse anche una partita in tv sul divano...

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