Cresce l'export, Italia in lenta ripresa

Timidi spiragli di luce dopo anni di sofferenze. Questo in sintesi il tema del messaggio che arriva dall'assemblea annuale di Edilegnoarredo. Oggi, infatti, saranno presentati i dati congiunturali del sistema EdiliziaArredo (porte interne e d'ingresso, finestre, pavimenti eccetera), una delle colonne portanti della filiera italiana del LegnoArredo di cui rappresenta il 20% del fatturato: vale infatti oltre 5 miliardi di euro e occupa circa 90mila addetti.
Come evidenzia il Centro Studi FederlegnoArredo, nonostante il ridimensionamento del mercato nazionale causato dalla generale crisi dell'edilizia, il sistema continua a dimostrare la sua competitività conquistando nuovi mercati all'estero. Tra il 2009 e il 2013 la crescita delle esportazioni è stata superiore al 30%. Insomma, una fotografia in chiaroscuro che lascia ben sperare.
Tuttavia, questa crescita è trainata da aree che viaggiano a diverse velocità: la Ue da una parte, con un totale di 301 milioni di euro nel 2013 (+13,4%), e i Paesi extra-Ue dall'altra con incrementi superiori ai 371 milioni. Soprattutto in questa area si registrano i risultati più significativi: Europa non Ue (Russia, Turchia eccetera) +58,6%, Medio Oriente (+76,8%), da Stati Uniti e Canada (+84,7%).
Se le esportazioni hanno fatto tornare il sorriso agli imprenditori, il mercato interno continua invece a fare i conti con una situazione di stasi, anche se in prospettiva è atteso un miglioramento grazie, soprattutto, alle ristrutturazioni, come del resto è emerso dalla ricerca condotta dal Cresme per conto di Edilegnoarredo. Ma non bisogna illudersi: segnali di fiducia sì, ma dati ancora preoccupanti. Basti ricordare che nel 2014, in Italia, saranno ultimate 138mila nuove abitazioni, contro le 338mila del picco 2007 e le 157mila del 2013.
Pur in un contesto ancora di sofferenza per il settore delle costruzioni residenziali e non residenziali, note estremamente positive arrivano dalle spese per la riqualificazione edilizia ed energetica che hanno raggiunto quota 27,8 miliardi nel 2013, superando i 10 miliardi di euro nei primi quattro mesi di quest'anno.
«Dati decisamente incoraggianti - spiega Giovanni De Ponti, amministratore delegato di Made expo, la più importante fiera italiana dedicata all'edilizia e all'architettura - che devono convincere gli imprenditori a tornare a investire. Le imprese del settore edilizio e delle finiture devono utilizzare tutti gli strumenti a loro disposizione, soprattutto quelli fieristici, per sfruttare pienamente il momento favorevole in Italia e all'estero».
Per concludere, la lettura dell'attuale ciclo di mercato evidenzia così, da un lato la fine della caduta libera e incontrollata, l'inizio turbolento di una ripresa che non riguarda tutti, e che fissa invece elementi importanti di riconfigurazione che investono le diverse tipologie di prodotto e le filiere della distribuzione.
La crisi e lo sviluppo del digitale, infine, stanno portando profonde innovazioni radicali anche in settori tradizionalmente lenti, o poco inclini al cambiamento, vale a dire la «bazarizzazione» della distribuzione, certamente altro effetto della crisi, così come la crescita del del fai-da-te. Ma c'è un altro fenomeno da considerare: l'abitudine degli utenti a documentarsi e informarsi su internet, è il segno di una nuova fase rivoluzionaria anche per il settore delle costruzioni.

I potenziali acquirenti, infatti, attraverso il web, guardano, fanno comparazioni su prezzo-qualità del prodotto che poi vedranno dal vivo nei negozi tradizionali.

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