La crisi colpisce anche i laureati. Il lavoro diminuisce e comunque in generale le buste paga si fanno più leggere. Sono i risultati dell'ultimo Rapporto Almalaurea sulla condizione occupazionale dei laureati italiani presentato dalla Crui, la Conferenza dei Rettori, che mostra come la situazione sia peggiorata per i neolaureati del 2008, intervistati a un anno dalla tesi. Aumenta la disoccupazione rispetto all'anno precedente sia per chi ha conseguito la cosiddetta laurea breve, dal 16,5 al 22 per cento ma anche per i laureati magistrali, dal 14 al 21 per cento e pure per gli specialistici a ciclo unico, ovvero medici, architetti, veterinari che passano dal 9 al 15 per cento.
Una tendenza negativa che resta costante a prescindere dal corso di studio e dalla sede della laurea. Tra i laureati di primo livello il tasso di occupazione è sceso di quasi 7 punti percentuali (62 contro il 69), tra i colleghi specialistici la contrazione registrata va oltre i 7 punti (45,5 contro il 53), mentre tra gli specialistici a ciclo unico è di oltre 5 punti percentuali (37 contro il 43).
Ma quanto guadagna in media un neolaureato? Lo stipendio dopo un anno dalla laurea supera complessivamente i 1.050 euro netti mensili. In particolare 1.057 per gli specialistici, 1.109 per il primo livello, 1.110 per gli specialistici a ciclo unico. Rispetto alla precedente rilevazione, le retribuzioni nominali risultano in calo per tutte le tipologie di lauree considerate. La contrazione oscilla dal 2 per cento dei laureati di primo livello al 3 dei colleghi a ciclo unico fino a lievitare al 5 per cento di quelli specialistici.
Le difficoltà sono confermate anche dalle richieste di laureati inoltrate dal mondo produttivo alla banca dati AlmaLaurea. Nel primo bimestre 2010, rispetto al corrispondente bimestre dell'anno precedente, si registra un calo nelle richieste di laureati del 31 per cento; una contrazione della domanda superiore a quella dello stesso periodo dell'anno precedente e che coinvolge la quasi totalità dei percorsi di studio, anche quelli solitamente al vertice dell'occupazione (meno 37 per cento nel gruppo Economico-statistico, meno 9 per cento in Ingegneria).
Anche le esperienze di stage presso le aziende servono meno.
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