Contro la recessione a colpi di Valium. Forse non è un caso che negli ultimi tre anni di crisi economica il consumo delle pillole ansiolitiche per combattere lo stress da licenziamento e disoccupazione è aumentato dell'11%. Lo sostiene uno studio del Sistema sanitario britannico secondo cui le prescrizioni di diazepam, noto soprattutto con il nome commerciale Valium, sono arrivate nel 2009 a 3,6 milioni contro contro i 3,25 milioni del 2006, con un aumento dell'11% in tre anni e del 17% nel decennio che rischia di salire ancora con la previsione a breve di circa 5 milioni di prescrizioni. «Dati sconvolgenti» ha spiegato il professor Steve Field, presidente del Royal College of General Practitioners, sottolineando che il livello di ansia, e quindi di bisogno di farmaci calmanti, è assolutamente cresciuto durante la recessione. Secondo il professore comunque il ricorso alle pillole ansiolitiche dovrebbe essere sempre affiancato da un sostegno psicologico senza contare il fatto che l'assunzione del farmaco dovrebbe essere sempre sotto stretto controllo medico evitando le cosiddette prescrizioni selvagge.
Secondo Alison Cobb, della charity 'Mind' che si occupa di problemi mentali, il fenomeno riguarderebbe soprattutto gli uomini, più vulnerabili delle donne di fronte all'argomento lavoro. Un lavoratore su sette, una volta disoccupato, cade infatti in depressione mentre un'altra altra quota significativa soffre di attacchi di ansia e di panico.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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