Il mercato italiano dei mutui è solido e stabile, anche oltre le aspettative.
È quanto emerge leggendo il Bollettino statistico della Banca dItalia relativo al 2007. Lo scorso anno sono stati erogati mutui per lacquisto di abitazioni per un totale di 62,73 miliardi di euro, lo 0,23% in meno rispetto al 2006. Una flessione minima, specialmente considerando il clima di grande incertezza in cui leconomia italiana e globale si sta muovendo.
Anche analizzando landamento dei trimestri, i dati sono sovrapponibili a quelli dello stesso periodo del 2006. Anzi nella seconda metà dellanno, quando la crisi generalizzata avrebbe dovuto incidere maggiormente sullandamento del mercato, è stato registrato un incremento dell'erogato del 2% rispetto allo stesso periodo dellanno precedente.
In crescita anche le consistenze dei mutui, cioè il valore totale dei mutui ancora in essere, aumentate del 7,6% rispetto alla fine del 2006, attestandosi oltre i 224mila miliardi di euro. La crescita è minore rispetto a quella degli anni precedenti, sia per la tenuta del mercato sia per effetto delle estinzioni anticipate e delle sostituzioni di mutui già esistenti, che hanno permesso a molte famiglie di passare a mutui più convenienti ma non hanno incrementato la consistenza dei mutui.
Il Nord Ovest si conferma larea più «pesante» dal punto di vista dellerogato: circa 22,6 miliardi di erogato contro i 21,9 miliardi del 2006 (+3%), un valore pari a poco meno del 36% del mercato. Seguono il Centro e il Nord Est, rispettivamente con 14,2 miliardi (22,6% del totale) e 14,12 miliardi (22,5%), entrambi in leggero calo rispetto al 2006 (-2,0% e -2,8%). Si è mantenuta stabile larea del Sud e Isole (-0,9%), normalmente considerata la più soggetta allaumento del costo del denaro, con quasi 11,9 miliardi di erogato (18,9% del mercato totale).
La Lombardia è la regione con i maggiori volumi di erogato, con quasi 15,7 miliardi di euro, pari al 25%, in crescita di oltre il 5% rispetto allanno precedente. Secondo il Lazio, con 7,46 miliardi, in calo del 3,4%, con una quota di mercato dell11,9%.
Anche se la fase più acuta della crisi sembra essere ormai alle spalle, in questo inizio danno anno rimane una tensione sui tassi che, unita alle recenti valutazioni della Banca centrale europea, non fa ben sperare per una discesa dei tassi nel breve periodo.
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