Milano - Il pil italiano crescerà nel 2011 dell’1% e nel 2012 dell’1,3%. E' la stima del Fondo monetario internazionale che lascia invariata rispetto a ottobre 2010 la previsione per il pil italiano di quest’anno, ma lima al ribasso (-0,1%) quella del 2012. Rivista al rialzo la stima del pil mondiale per il 2011: l’economia crescerà del 4,4%. Eurolandia crescerà dell’1,5%, gli Usa del 3%. Le condizioni finanziarie resteranno stabili o miglioreranno nel 2011, ma la stabilità finanziaria globale resta a rischio, con l’interazione fra i rischi del debiti sovrani e del settore bancario che si sono intensificati. Secondo i tecnici del Fondo, la politica deve assicurare la ristrutturazione dei bilanci delle banche e degli stati, e continuare la riforma del mercato.
La ripresa economica I paesi con un debito elevato, dentro e fuori l’area euro, compiano progressi con piani di risanamento dei conti ambiziosi e credibili. Il Fondo Monetario sottolinea come i rischi sul debito sovrano nell’area euro si sono ampliati ad altri paesi. ’Gli spread dei titoli di stato in alcuni casi hanno raggiunto massimi decisamente al di sopra dei livelli visti durante la crisi dello scorso maggio. Le pressioni sull’Irlanda sono risultate particolarmente severe, e hanno portato al piano Ue-Bce-Fmi. I legami fra i rendimenti medi dei titoli di Grecia e Irlanda con quelli del Portogallo restano elevati, ma le correlazioni sono aumentate fortemente negli ultimi mesi con i rendimenti spagnoli e, in misura minore, con quelli dell’Italia, con l’intensificarsi delle pressioni sugli spread. Ulteriori rigorosi e credibili stress test sulle banche sono necessari per le banche europee, sottolinea poi l’Fmi, secondo il quale "la dimensione dell’European Financial Stability Facility va aumentata e il suo mandato dovrebbe essere più flessibile".
Una ripresa a due velocità La ripresa economica globale continua ma a due velocità, con le economie avanzate che procedono più lente di quelle emergenti, dove stanno "emergendo pressioni inflazionistiche e ci sono segnali di surriscaldamento, dovuti ai flussi di capitale". I tecnici del Fondo Monetario Internazionale sottolineano che restano "elevati rischi al ribasso" sull’economia. Fra questi "la possibilità che le tensioni nei paesi periferici dell’area euro si amplino all’Europa, la mancanza di progressi nel formulare piani di risanamento di bilancio di medio termine, il protrarsi della debolezza del mercato immobiliare americano e lo scoppio di potenziali bolle nei mercati emergenti".
Politica monetaria accomodante La politica monetaria nelle economie avanzate deve restare accomodante.
Il Fondo Monetario Internazionale sottolinea come il tasso di disoccupazione resta elevato nelle economie avanzate, che cresceranno del 2,5% sia nel 2011 sia nel 2012. Le economie emergenti e in via di sviluppo cresceranno quest’anno del 6,5% (+0,1% rispetto alle stime di ottobre) e del 6,5% nel 2012.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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