Nei prossimi mesi sull'Italia potrebbe abbattersi l'ennesima bomba migratoria, capace di alimentare ulteriormente i flussi dall'Africa in direzione del nostro Paese. Nel Continente nero, infatti, si stanno configurando una serie di scenari che, con logica probabilità, possono impattare sulle tratte migratorie dirette in Europa. L'ultimo allarme lanciato dall'Unhcr riguarda la Somalia, dove si contano oltre 1 milione di persone che sono scappate dalle loro abitazioni, generando uno sfollamento record per il Paese. Secondo il rapporto, tra le cause che hanno portato all'esodo non ci sarebbero soltanto i conflitti ma anche le emergenze climatiche.
Tutto questo va a impattare su un sistema già fragile come quello delle migrazioni, che rischiano di essere ancora meno sostenibili e di causare strappi nei tessuti sociali che dovranno farsene carico, Italia in primis. La maggior parte degli sfollati somali è fuggita nelle regioni di Hiraan, nella Somalia centrale, e di Gedo, nella Somalia meridionale ma non si esclude che da lì possano spostarsi ancora, in direzione dell'Europa. "Queste cifre sono allarmanti: alcune tra le persone più vulnerabili sono state costrette ad abbandonare il poco che avevano per andare verso l'ignoto", ha dichiarato Mohamed Abdi, direttore nazionale del Nrc per la Somalia, aggiungendo che "con un milione di sfollati, in meno di cinque mesi, possiamo solo temere il peggio nei prossimi mesi, poiché in Somalia, ci sono tutti gli ingredienti per una catastrofe pronta a esplodere".
In questo scenario l'Italia è potenzialmente il Paese che rischia di più, perché attualmente, sono più di 3.8 milioni gli sfollati interni in Somalia, aggravando così una situazione umanitaria già disastrosa in cui circa 6.7 milioni di persone stanno lottando per soddisfare il proprio fabbisogno alimentare. È un Paese sull'orlo del collasso, dove il livello di povertà è diffuso e dove le agenzie umanitarie sono costantemente impegnate per cercare di tamponare l'emergenza ma con scarso successo. Il nostro Paese risulta come il principale porto di primo sbarco per i flussi migratori che partono dall'Africa se si considerano i numeri degli ultimi anni.
L'aumento di conflitti interni e di situazioni emergenziali che spingono le persone ad abbandonare le proprie case è dimostrato avere una forte incidenza nell'incremento dei flussi, come hanno dimostrato i primi cinque mesi dell'anno. Mai in passato, nel periodo invernale, si era assistito a un numero così alto di sbarchi nel nostro Paese.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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