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Robot umanoidi per pattugliare i confini: cosa c'è dietro la mossa della Cina

La Cina sta implementando robot umanoidi nei valichi di frontiera e in vari settori per ottimizzare la logistica, la sicurezza e i servizi

Robot umanoidi per pattugliare i confini: cosa c'è dietro la mossa della Cina
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Robot umanoidi ai valichi di frontiera per pattugliare, guidare i viaggiatori, condurre ispezioni e gestire la logistica. Succede in Cina, dove UBTech Robotics, uno dei principali player hi-tech del Paese, ha riferito di aver stipulato un accordo da 264 milioni di yuan (circa 37 milioni di dollari) con un centro di robotica umanoide a Fangchenggang, una città costiera nella regione autonoma meridionale del Guangxi, al confine con il Vietnam. L'iniziativa pilota prevede l'impiego di robot alle frontiere per assistere i viaggiatori nell'orientamento, nella gestione del flusso del personale, nei pattugliamenti, nelle operazioni logistiche e nei servizi commerciali. I robot effettueranno anche ispezioni presso i siti di produzione di acciaio, rame e alluminio.

I robot della Cina

Il South China Morning Post ha scritto che il progetto include il Walker S2 di livello industriale, un modello lanciato a luglio e pubblicizzato come il primo robot umanoide al mondo in grado di sostituire la propria batteria. UBTech è sulla buona strada per consegnare 500 robot umanoidi di questo tipo entro la fine del 2025, con l'intenzione dichiarata di aumentare la produzione di dieci volte entro il prossimo anno e puntando a 10.000 unità entro il 2027. L'implementazione di questi dispositivi rientra in una tendenza nazionale più ampia, che vede l'industria cinese impegnata a commercializzare l'intelligenza artificiale incorporata, supportata dalle politiche governative. Oltre alle aziende clienti, anche le agenzie governative di tutte le province stanno integrando sempre più i robot nelle loro attività quotidiane.

Gli esempi non mancano. A luglio, il Dipartimento per l'immigrazione della provincia orientale cinese dello Zhejiang ha pubblicato un post su WeChat per spiegare l'adozione di umanoidi e robot a quattro zampe. L'agenzia ha affermato che queste macchine potrebbero "svolgere compiti quotidiani ripetitivi e noiosi" contribuendo a "risparmiare manodopera". E ancora: la China Central Television ha fatto sapere che all'aeroporto internazionale di Hangzhou Xiaoshan è stato impiegato un dispositivo simile per svolgere compiti di routine, come rispondere alle richieste dei passeggeri. Robot di pattuglia della polizia sono stati avvistati anche per le strade di Shenzhen, Shanghai e Chengdu. Vengono spesso presentati dai media cinesi come simbolo della crescente industria dell'intelligence incarnata del Paese e del suo impegno nel promuovere "nuove forze produttive di qualità".

Pechino punta sull'hi-tech

L’integrazione degli umanoidi non si ferma ai valichi di frontiera e agli aeroporti. La Cina sta investendo pesantemente in una strategia di innovazione tecnologica, sostenuta dal governo che sta accelerando l’adozione dell’intelligenza artificiale in settori chiave come la sicurezza pubblica, il commercio, la logistica e la salute. Secondo gli esperti, l’obiettivo è quello di rendere il Paese un leader globale nell’industria hi-tech entro il 2030. Pechino ha già dato il via a un ambizioso piano quinquennale che prevede di integrare l'AI in tutti gli aspetti della vita quotidiana, da soluzioni per la mobilità urbana a dispositivi di assistenza agli anziani.

La Cina sta costruendo una solida infrastruttura per supportare questa trasformazione tecnologica, che include la ricerca e lo sviluppo di nuovi materiali, l’espansione della capacità di produzione e la creazione di standard normativi per l’utilizzo dei robot nelle interazioni quotidiane.

Ciò ha portato non solo a una forte crescita delle aziende locali, ma anche a un’esplosione della domanda di competenze specialistiche, facendo della robotica e dell’intelligenza artificiale alcuni dei settori più dinamici e promettenti per l'economia cinese. Non è solo una questione di automatizzare i processi; si tratta anche di plasmare una nuova era tecnologica dove l'uomo e la macchina collaborano per affrontare le sfide del futuro.

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