La violenza dopo la vittoria: raid coi manganelli contro i tifosi marocchini

Sono tutti appartenenti all'estrema destra veronese i 13 fermati per le agressioni ai tifosi marocchini. Lievemente ferita una donna

La violenza dopo la vittoria: raid coi manganelli contro i tifosi marocchini

La storica vittoria del Marocco contro la Spagna, che è valsa alla formazione magrebina il passaggio ai quarti di finale, ha fatto esplodere di gioia le comunità di tutto il mondo. Anche nel nostro Paese si è assistito a caroselli e festeggiamenti in piazza, con alcuni disordini a Milano, dove un manipolo di tifosi ha preso a calci e lanciato alcune suppellettili posizionate davanti a un maxi-schermo in piazza Gae Aulenti. I problemi più grossi si sono verificati a Verona, dove un gruppo di appartenenti all'estrema destra ha preso d'assalto alcune macchine di tifosi marocchini che stavano festeggiando.

Una donna è rimasta lievemente ferita dalle schegge di vetro causate dai colpi di catena e bastone sferrati dagli aggressori contro le auto. Vestiti con cappucci neri e sciarpe per non essere facilmente identificabili, armati di manganelli e catene, gli uomini hanno atteso il passaggio delle auto festanti per sferrare il loro attacco. Fortunatamente, la giovane non ha riportato gravi conseguenze. I video delle aggressioni hanno cominciato a circolare online e la polizia si è immediatamente attivata per rintracciare i responsabili, che già nella serata di ieri sono stati identificati e arrestati. Si tratta di 13 persone, tutte appartenenti ai gruppi estremisti veronesi.

La Digos ha attivato le sue squadre, che in poche ore sono riuscite a individuare gli uomini nonostante il camuffamento. La notizia è stata diffusa da una nota della Questura, secondo la quale sono state in tutto quattro le auto danneggiate. In un video amatoriale, postato sui sociali, si vede un gruppo di 5-6 persone, travisate, che dal lato della strada si avvicinano correndo ad un'auto da cui sventola una bandiera del Marocco.

Uno di loro brandisce una catena con quale colpisce un finestrino della vettura, inveendo contro gli occupanti. Tutti i fermati sono stati individuati nella centralissima piazza Bra di Verona, a distanza di qualche chilometro da dove si sono verificate le aggressioni.

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