Bottigliate alle ragazze dopo aver rubato un cellulare: la furia dei tunisini

Un richiedente asilo tunisino è stato arrestato ad Ancona per estorsione aggravata, lesioni, furto e danneggiamento. Insieme ad un connazionale, avrebbe sottratto il cellulare ad una ragazza, pretendendo dei soldi per restituirlo. Ed avrebbero aggredito sia la giovane che un'amica intervenuta in suo soccorso

Il ventottenne richiedente asilo fermato ad Ancona
Il ventottenne richiedente asilo fermato ad Ancona
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Avrebbero rubato il cellulare a una ragazza che festeggiava il conseguimento del diploma di laurea, chiedendole dei soldi per riaverlo indietro. E non contenti, avrebbero aggredito sia la festeggiata che un'amica nel frattempo intervenuta. Protagonisti della vicenda che arriva da Ancona sono due giovani originari della Tunisia, i quali dovranno rispondere di furto aggravato, estorsione e lesioni personali. Il più grande dei due, un ragazzo di 28 anni richiedente asilo, sbarcato a Lampedusa lo scorso agosto, è stato arrestato nelle scorse ore e condotto nel carcere di Montacuto. Il complice, un connazionale di 24 anni, è stato invece denunciato a piede libero. Secondo quanto riporta l'Ansa, tutto sarebbe iniziato qualche giorno fa nel capoluogo delle Marche. I due cittadini stranieri stavano a quanto pare fumando e ascoltando musica da un telefonino davanti ad un locale del centro, dove una studentessa universitaria stava festeggiando la laurea.

Il ventottenne, dopo averla adocchiata, avrebbe approfittato di un attimo di distrazione per sfilarle lo smartphone e darsi alla fuga nelle vie limitrofe. Ma la vittima se ne sarebbe accorta ed avrebbe protestato: dinanzi alle sue proteste, il complice l'avrebbe presa per un braccio e condotta davanti alla persona che si era appropriata del suo cellulare. "Se rivuoi indietro il telefono, mi devi pagare" le avrebbe subito detto il tunisino ventottenne. Prima di restituirlo, i due stranieri sarebbero riusciti ad arraffare circa 70 euro, ovvero i soldi contenuti nella cover del telefonino. Non è tutto, perché a distanza di qualche minuto i magrebini sarebbero tornati davanti al locale. La studentessa, stavolta in compagnia di un'amica, li avrebbe invitati ad andarsene. E a quel punto, sarebbero state aggredite: la laureata sarebbe stata colpita al volto con una bottiglia di vetro dal magrebino ventiquattrenne, lo stesso che avrebbe poi spinto a terra l'altra ragazza.

Quest'ultima sarebbe inoltre stata presa a calci e pugni, riportando lesioni al gomito e ad una gamba. Le vittime sono quindi state portate al pronto soccorso, dove hanno rimediato una prognosi di sei giorni. E successivamente, si sono presentate in questura per denunciare l'accaduto. I poliziotti hanno a quel punto iniziato le indagini, provvedendo a visionare i filmati girati dalle telecamere di videosorveglianza presenti nella zona alla ricerca di eventuali indizi.

E ad incastrare il ventottenne rifugiato, sarebbe stato un altro gesto del quale si sarebbe reso protagonista poco prima del fattaccio: secondo la stampa locale, il richiedente asilo aveva sfasciato per diletto lo specchietto di un furgone in sosta. Ed è per questo stato accusato anche di danneggiamento aggravato: a breve potrebbero quindi esserci ulteriori sviluppi.

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