"Terra di nessuno". Viaggio nelle case popolari di Milano gestite dal Comune

Sono molti i disagi che vivono quotidianamente i residenti nelle case popolari. Spesso però il Comune di Milano non riesce a gestire la situazione o impiega molti anni per cercare di porre rimedio a situazioni insostenibili

"Terra di nessuno". Viaggio nelle case popolari di Milano gestite dal Comune

Milano, la città amministrata dal sindaco Giuseppe Sala, ha molti problemi, primo fra tutti quello della sicurezza. Nonostante il primo cittadino cerchi ogni volta di minimizzare, affermando che non vi sia nessuna emergenza sicurezza, i dati mostrano ben altro. Quello di lunedì scorso avvenuto in Stazione Centrale è solo l'ultimo violento episodio, durante il quale sei persone sono rimaste ferite per mano di uno straniero di 24 anni. Basta però farsi un giro tra le case popolari e parlare con i loro inquilini per capire che la situazione è preoccupante.

I racconti di chi vive in quelle case

Alcuni condomini delle case di via Bisnati 7, nel Municipio 9 a Bruzzano, gestite da Metropolitana Milanese per conto del Comune, hanno raccontato a IlGiornale.it i vari problemi che ci sono quotidianamente. Appena arriviamo notiamo che le sbarre di un cancello sono state divelte e ci viene spiegato che da lì passano i pusher per entrare nel giardino condominiale, da cui si possono raggiungere anche i garage. Un condomino ha raccontato che all'interno di una cantina era risaputo avvenisse lo spaccio di sostanze stupefacenti e per questo motivo erano state installate le telecamere. Quando i pusher si sono accorti della loro presenza hanno subito provveduto a distruggerle. Una signora ha affermato di aver chiamato la polizia alle due e mezza di notte perché sentiva urlare una donna che, oltre a essere picchiata, stava anche subendo una violenza. Basta poi affacciarsi di sera alle finestre degli appartamenti per vedere ragazzi che spacciano.

Alloggi vuoti da anni

Monica Boselli, consigliera municipale della Lega, ha spiegato che in questi giorni il Comune sta discutendo il bilancio e si sta provvedendo a diversi tagli, visto che la situazione non sembra essere delle più rosee. Nel condominio che abbiamo visitato ci sono diversi appartamenti vuoti anche da dieci anni che non vengono dati a chi è in attesa di avere una casa. Queste abitazioni devono prima essere ristrutturate, ma sembra che fino a questo momento non ci fossero i soldi necessari per fare i lavori. Adesso pare però che il Comune di Milano sia pronto a stanziare 3 milioni di euro per ristrutturare 120 alloggi di edilizia popolare che al momento sono sfitti. Questi appartamenti verranno assegnati a lavoratori con un Isee inferiore ai 26mila euro, i quali si faranno carico dei costi della ristrutturazione che verranno poi detratti dal canone. Per il momento però sono ancora lì a invecchiare.

Cosa succede nei box e nelle cantine

Diversi appartamenti di via Bisnati 7 hanno perdite importanti di acqua al loro interno e chiazze evidenti di muffa sia sul soffitto che sulle pareti. Come se non bastasse, i residenti hanno anche raccontato che spesso i loro box, che sono privi di basculante, vengono occupati da persone che cercano un nascondiglio in cui mettere la droga in attesa di venderla, o anche refurtiva, come per esempio gomme di auto e altri oggetti. Addirittura un garage era stato occupato con una automobile risultata poi rubata. Su circa otto estintori ne sono stati rubati più della metà. Più volte è stato chiesto al Comune di Milano e al sindaco Sala di poter avere delle telecamere. Quando nel 2016 l'assessore ai Lavori pubblici Maria Carmela Rozza aveva fatto il giro di tutti i municipi, compreso il 9, aveva affermato che sarebbero presto arrivate 350 telecamere, assicurando che erano già state acquistate. Putroppo però, delle telecamere non vi è ancora traccia.

La Boselli ha spiegato che nel complesso di case popolari di via Besnati 7 regna l'anarchia, in quanto vi sono situazioni molto particolari che meritano attenzione ma di cui nessuno si occupa. Ci sono cittadini onesti che pagano l'affitto mensilmente, con non poche difficoltà, che chiedono maggiore vicinanza da parte del Comune di Milano e della società MM, e che chiedono riscontri ai loro problemi. I problemi di cui parlano sono tangibili e si verificano puntualmente a ogni sopralluogo. "L'impegno è che il Comune di Milano, con una commissione ad hoc, rifaccia un sopralluogo a distanza di un anno e riveda i punti che sono stati lasciati indietro". La consigliera ha tenuto a sottolineare che i cittadini meritano innanzitutto di vivere in luoghi sicuri e che si tratta, in questo caso specifico, di residenti che certamente hanno bisogno di attenzioni. Per questo motivo il Comune di Milano, il sindaco Sala, e tutta la macchina amministrativa, MM in primis, deve dare loro ascolto. "Noi saremo al loro fianco", ha asserito Boselli.

I problemi di MM

Anche Giuseppe Lardieri, consigliere municipale di Forza Italia, ha confermato che prima delle elezioni comunali MM aveva promesso che sarebbero stati fatti subito i lavori necessari. In realtà, quei lavori non sono terminati. "La situazione non è certo delle migliori. Quando dicono che MM funziona, purtroppo non è vero e si vede da queste cose. Mi avevano mandato tutta la documentazione dei lavori che dovevano essere fatti però ancora niente. In alcuni appartamenti piove ancora dentro. I lavori iniziati, che dovevano essere ultimati in pochi mesi, non sono ancora finiti. Mi è capitato di telefonare agli uffici MM e non risponde mai nessuno, l'attesa è molto lunga. Questa è un'area molto attenzionata ma non si riesce a fare molto di più, sembra terra di nessuno".

Lardieri ha poi ricordato che il problema c'è da molti anni, da quando lui stesso era presidente del Municipio: "Abbiamo fatto intervenire molte volte la polizia, non abbiamo mai abbandonato i cittadini", ha concluso. Sembra idea comune che MM non sappia neppure chi abita dentro le case che lei stessa dovrebbe seguire.

Inoltre, il Comune di Milano piange miseria ma, nonostante abbia delle morosità, non le gestisce puntualmente, aspetta anni e poi avvia il conguaglio con cifre astronomiche che ovviamente risultano per questi cittadini molto difficili da saldare.

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