Cefalù minacciata dalle fiamme: evacuato hotel con oltre 700 persone

Le drammatiche condizioni della città di Cefalù dopo gli incendi di questa notte

Cefalù minacciata dalle fiamme: evacuato hotel con oltre 700 persone
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Ancora una volta la Sicilia occidentale è vittima degli incendi. Due giorni fa Palermo è stata martoriata dalle fiamme, ieri è toccato a Cefalù, città perla arabo-normanna, incastonata fra il capoluogo e Messina. I danni, a poche ore della fine dell'emergenza, sono incalcolabili. C'è chi ha perso la vita, chi la propria villetta, chi interi ettari di terreno e chi i propri animali.

La fuga dagli alberghi

È calato il silenzio nell'hotel Costa Verde dopo le fragorose e disperate urla di ieri. Il Costa Verde è la più grande struttura alberghiera di Cefalù. Ieri le fiamme hanno quasi sfiorato il gigantesco immobile, mettendo a repentaglio l'incolumità di oltre settecento persone. "Sono fuggita mano nella mano con il mio bambino - dice ancora in lacrime e visibilmente provata una donna, che aveva deciso di passare gli ultimi giorni di caldo a Cefalù con il proprio figlio -. A un certo punto dietro di noi abbiamo visto una lingua di fuoco enorme, che piano piano si avvicinava all'hotel. Da quel momento non abbiamo capito più nulla. Abbiamo iniziato a correre e a scappare verso l'esterno. Ho visto qualcuno che, per arrivare alla macchina ha anche barbaramente spinto anziani e bambini. Scene tremende che spero di non rivedere mai più. Anche io ho subito danni importanti. Sono scivolata mentre correvo fuori e mi sono fatta male alla caviglia, adesso mi muovo con enorme difficoltà".

Il ritorno alla normalità

In pochi a Cefalù oggi hanno voglia di parlare. Soltanto pochi temerari, a causa anche del maltempo e dell'improvviso abbassamento di temperature che sta investendo la Sicilia, hanno avuto il coraggio di andare al mare. "Veniamo da Buonfornello, - comincia a raccontare un ragazzo - nella zona forse più colpita dagli incendi. Ieri è stato un vero e proprio incubo. Posseggo, anzi, sarebbe meglio dire possedevo, una meravigliosa stalla con oltre sette cavalli. Non abbiamo potuto fare nulla, li abbiamo visti morire davanti ai nostri occhi, mentre sembrava ci implorassero di autarli". A questo punto, una lacrima scende dal viso dell'uomo, mentre si accende una sigaretta. La situazione è critica anche nel piccolo comune di Gratteri, non molto lontano da Cefalù. Nella suggestiva piazza del Duomo - solitamente piena di turisti, intenti a scattare foto o a mangiarsi una granita - questa mattina non vola una mosca. In pochissimi sono seduti nei bar, solitamente stracolmi e nessuno ha voglia di parlare di quanto successo nella notte. "Siamo distrutti, anche se magari non abbiamo perso nulla, tutti abbiamo un amico o un parente a cui è stato arreccato un danno dagli incendi, grande o piccolo che sia", commenta un anziano seduto in un bar ai piedi del suggestivo Duomo.

Le montagne in fiamme

L'incendio è arrivato anche attorno le montagne della Gibilmanna, già ampiamente distrutte dagli incendi di luglio. "Ho perso tutto - dice un imprenditore agricolo che lì vicino aveva le proprie coltivazioni - anni di cure, sacrifici, soldi e buona volontà, tutto andato all'aria. Questi terreni, prima di essere coltivati da me erano di mio padre e di mio nonno prima di lui. La nostra azienda, che fino a giugno era leader nel settore dell'olio extravergine d'oliva adesso è soltanto un mucchietto di cenere. Ci vorranno anni per tornare come prima, sempre se qualche piromane non da un'altra volta fuoco a tutto. Il danno? Oltre due milioni di euro".

La A19, autostrada che collega Palermo a Catania è stata chiusa nel tratto che collega Buonfornello a Cefalù per via degli incendi. Qualche pullman però è riuscito ad attraversarlo, poco prima che le forze dell'ordine chiudessero quello specifico tratto. "Eravamo ieri in un grande autobus diretto a Catania - dice una donna a ilGiornale - a un certo punto davanti a noi si è palesato l'inferno. Pochi chilometri dopo Buonfornello, abbiamo visto intere montagne assediate dagli incendi e lingue di fuoco a meno di dieci metri dalle villette. Uno scenario spaventoso e tremendo.

C'erano anche dei bimbi nel pullman con i genitori diretti a Catania che hanno iniziato a piangere". In molti hanno avuto paura in quei concitati attimi. Qualcuno, dopo essere uscito dal pullman si è lasciato a un pianto liberatorio.

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