Cronaca locale

"Diventerà un rudere". L'allarme di Albertini su San Siro

Gabriele Albertini, sindaco di Milano dal 1997 al 2006, si dice rassegnato sulle sorti del Meazza e critica Beppe Sala: "Ha combinato un pasticcio"

"Diventerà un rudere". L'allarme dell'ex sindaco Albertini su San Siro

La vicenda del nuovo stadio di Milan e Inter non è ancora sboccata in una soluzione definitiva, almeno per il momento. A dire la sua su questo controverso dibattito è intervenuto anche l'ex sindaco di Milano Gabriele Albertini. Intervistato durante la trasmissione "Orario Continuato", in onda su Telelombardia, il primo cittadino del capoluogo lombardo dal 1997 al 2006 non ha risparmiato critiche nei confronti dell'attuale sindaco Giuseppe Sala. "È accaduto un pasticcio, è mancata l'amministrazione. Le due squadre congiuntamente avevano espresso la volontà di abbattere San Siro e costruire insieme un nuovo stadio: un progetto interessante - spiega Albertini -, una cattedrale, intorno al nuovo stadio era prevista una riqualificazione, verde utilizzabile, investimenti edilizi. Le due società hanno dato inizialmente un orientamento, l'amministrazione o dava delle regole e iniziava un percorso, oppure faceva un’altra scelta, lo stadio di San Siro rimaneva lì e diceva alle società arrangiatevi".

E invece qual è stato il risultato? "Verranno costruiti due stadi differenti - prosegue l'ex sindaco di Milano - e poi ci sarà un rudere al posto dello stadio San Siro. Perché ci sarà una domanda palliativa ma non sufficiente per tenere i costi rispetto all'utilizzo dell'impianto con il calcio. Eventi e manifestazioni non saranno sufficienti. Volete un nuovo stadio che sostituisca San Siro? Io non voglio abbattere e basta, ma se le due squadre avessero un nuovo stadio comune allora la distruzione avrebbe un senso. Non c'è un programma, le due squadre percorreranno la loro strada, troveranno un posto dove fare il loro stadio o addirittura due. San Siro diventerà fatiscente un’area dismessa".

"Ormai non si può fare più nulla..."

Albertini si dice particolarmente "legato allo stadio Meazza: la prima partita l'ho vista lì con mio padre quando avevo i pantaloni corti. Ma i due gestori hanno deciso di spostarsi. Avremo il Milan con lo stadio alla Maura e l'Inter on lo stadio probabilmente a Rozzano". A chi gli chiede che cosa avrebbe fatto ora se fosse stato sindaco, l'ex primo cittadino di Milano risponde secco: "Ormai non si può fare più nulla. Sono stati persi due anni senza decidere cosa fare, l'amministrazione ormai è stata sorpassata dalla pressione del mercato del calcio e non può fare più nulla". La sintesi è presto fatta: "San Siro sarà un rudere, fatiscente, un'area abbandonata, verrà frequentata da rom, abusivi - è il suo grido di allarme -. Questo succede quando un immobile è abbandonato e inutilizzato, sarà un ricettacolo di attività illecite, sarà orribile e sgradevole.

Se resta San Siro, se non c'è chi lo usa sarà il Comune ad occuparsi del mantenimento, quindi noi cittadini: a restare con il cerino in mano saranno i milanesi".

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