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Fiamme al Maschio Angioino: l’incendio è doloso

Il rogo ha interessato il deposito degli uffici nella Torre dell'Oro del Maschio Angioino. Danneggiati alcuni documenti. Indagini in corso

Fiamme al Maschio Angioino: l’incendio è doloso

Fiamme nella notte all’interno del Maschio Angioino, lo storico castello situato nel cuore di Napoli a pochi passi dalla celebre Piazza del Plebiscito.

L’allarme è scattato intorno alle 2.30 di notte, tra sabato e domenica. Le fiamme hanno interessato il deposito degli uffici nella Torre dell'Oro e hanno danneggiato alcuni documenti che lì erano custoditi. Sull'orario indicato da media locali e nazionali, però, c'è un versione differente fornita Antonio Raimo, vigilante notturno del parcheggio Anm Spalti posizionato di fianco al Maschio Angioino. Quest'ultimo ha contattato via mail la redazione de ilGiornale.it affermando: "Sono la persona che stanotte ha visto prima di tutti l'incendio del castello e sono la persona che ha dato fin da subito l'allarme... L'incendio l'ho notato verso le 00,15 ed immediatamente ho chiamato il 115 (quindi non alle 02,30)". Raimo ha affermato che i pompieri "sono subito arrivati ma non potevano accedere al castello perché lo stesso era chiuso e incustodito e quindi i pompieri hanno cercato di domare le fiamme dall'esterno mentre io cercavo di chiamare il 112 ed il 113, Polizia municipale e centralino del Comune senza però essere risposto da nessuno". "Addirittura la Prefettura- ha aggiunto- mi ha detto di non poterci fare nulla". Raimo ha anche spiegato che per poter rintracciare uno dei custodi del castello "ho dovuto contattare diversi consiglieri comunali e regionali ma dato l'orario mi ha risposto solo il consigliere Frezza che immediatamente si è adoperato nel rintracciare il custode e farlo venire sul posto ad aprire".

Incendio domato dai Vigili in due ore

Per fortuna il fuoco non si è esteso alle aree principali del monumento simbolo della città come la Pinacoteca e la Sala della Loggia. Sul posto sono prontamente intervenuti i pompieri, le forze dell'ordine e il dirigente comunale del servizio Cultura Massimo Pacifico. L’incendio è stato domato dopo circa due ore di lavoro.

L'area interessata, situata in una posizione laterale rispetto all'ingresso del pubblico, è stata posta sotto sequestro. Il Comune di Napoli ha fatto sapere che l'incendio è "di natura dolosa" ma non ha fornito ulteriori dettagli poiché "ci sono indagini in corso". Le forze dell'ordine hanno avviato indagini per identificare gli autori del gesto. Il sindaco Gaetano Manfredi è stato aggiornato sullo svolgimento delle operazioni di spegnimento del rogo.

Nella mattinata del 27 febbraio hanno compiuto un sopralluogo per verificare i danni alla struttura l'assessore al turismo Teresa Armato e il coordinatore delle politiche culturali Sergio Locoratolo. Il Comune sta completando la stima dei danni. A quanto si apprende martedì 28 febbraio il museo civico di Castel Nuovo sarà regolarmente aperto al pubblico.

Impianto antincendio mai collaudato

Come spiega il sito FanPage non c’è più un custode notturno al Maschio Angioino. Inoltre l’impianto antincendio esiste ma non sarebbe mai stato collaudato e, quindi, non sarebbe mai andato in funzione. Telecamere di videosorveglianza sono presenti all'ingresso del castello e non sul perimetro laterale.

Per Agostino Anselmi, della Cisl Fp, nel Maschio Angioino ci sono "troppe cose che vanno approfondite", come spiega a Fanpage. "Manca il custode notturno. Il Comune, purtroppo, a causa della carenza di personale non lo ha ancora sostituto. L'impianto anti-incendio non è stato mai collaudato e non è mai entrato in funzione. Di telecamere ce ne sono solo due all'ingresso, che sembra non fossero funzionanti, ma non c'è un sistema di videosorveglianza perimetrale. Si tratta di problematiche che la dirigenza ha più volte sollecitato all'amministrazione, ma che non sono state ancora risolte".

Il sindacalista ha spiegato che l’incendio sembra abbia procurato "danni irrisori. Una parte dei documenti danneggiati era già destinata al macero. Ma se avesse colpito invece le sale con l'archivio di Eduardo o quelle con i tesori di arte, che sarebbe successo?". Per Anselmi la situazione "è grave perché investe la sicurezza di questo edificio anche dal punto di vista dell'impiantistica. Invitiamo l'amministrazione ad intervenire al più presto per mettere a norma e rendere attivi tutti gli impianti".

Mentre era in corso lo spegnimento dell’incendio nella struttura si è

sviluppato un altro piccolo rogo in un cestino dei rifiuti posizionato nei vicini giardini di Palazzo Reale. Il fuoco è stato subito spento. Sono in corso accertamenti per capire se esiste un collegamento tra i due episodi.

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