"Non sa rinunciare al lusso": giudice arrestato per corruzione

Nelle carte dell'inchiesta la gip arrestata viene dipinta come un donna che vuole vivere oltre le proprie disponibilità economiche. L'elenco dei benefit: dai Rolex ai gioielli Bulgari alle vacanze

Giorgia Castriota
Giorgia Castriota

Soldi, gioielli, un abbonamento in tribuna d’onore per seguire la Roma dal valore di 4 mila euro, le vacanza e New York: sono alcuni dei regali che il giudice di Latina Giorgia Castriota riceveva in cambio per aver conferito irregolarmente incarichi di collaborazione nell’ambito di procedure di amministrazione giudiziaria di beni sequestrati. La giudice è in carcere con l’accusa di corruzione. Misure cautelari anche per altri due indagati, Silvano Ferraro e Stefania Vitto.

Incarichi agli amici e quell’amore per il lusso

Dalle carte dell’inchiesta della procura di Perugia si delinea il quadro entro cui gli inquirenti muovono le accuse alla gip del tribunale di Latina. Per gli investigatori Giorgia Castriota avrebbe in maniera sistematica indicato consulenti a lei vicini, tra cui anche il compagno, per le procedure di amministrazione giudiziaria dei beni sequestrati. Queste persone che ricevevano gli incarichi, poi, avrebbero “pagato” il gip per la preferenza accordata nei loro riguardi. La procura di Perugia indica che alla base di questa attività ci sarebbe stato un accordo corruttivo consolidato. La giudice, stando anche alle intercettazioni telefoniche e ambientali contenute negli atti, avrebbe ottenuto in cambio da coloro che nominava consulenti, soldi, regali e altri benefit. Secondo il pm di Perugia Natalia Giubilei, Castriota “ha pensato di sfruttare il proprio ruolo per lucrare sulle nomine del compagno e di alcuni amici dai quali poi farsi remunerare come atto dovuto”. E l’elenco delle regalie, appunto, è lungo. Castriota avrebbe avuto una relazione con uno degli indagati, Silvano Ferraro. Con questi condivideva la colf e stando alle carte c’erano continui battibecchi per corrispondere lo stipendio alla donna. Inoltre gli inquirenti sospettano che il denaro servisse a pagare anche l’affitto di una casa a Roma, l’abbonamento allo stadio Olimpico, l’acquisto di un Rolex da seimila euro.

“Stai attenta, ha lo shopping compulsivo”

Castriota, stando alle carte, elargiva lavori per importi che potevano raggiungere anche i 160 mila euro. In cambio, qualche “regalino”. “Vorrei levarmi le rate della macchina – dice al telefono conversando con un’amica – E poi magari qualche regalino, un Rolex di secondo polso. Con 20 mila euro estinguo la macchina e mi tolgo il pensiero”. Sempre dalle intercettazioni colui che viene considerato il compagno della donna (14oo incontri tra i due registrati dalle indagini), Ferraro, dice ad un’amica di entrambi:“Soffre di shopping compulsivo, non sa rinunciare al lusso”. E a riprova, in una conversazione, Castriota confessa alcuni desideri: “Mi vorrei comprare il dado di Bulgari che costa intorno ai 1800 euro”.

Secondo i giudici di Perugia,

Castriota “è una donna che ha bisogno di soldi, ma non perché il suo stipendio da 3 mila euro al mese sia oggettivamente basso ma perché si ostina a voler vivere al di sopra delle proprie possibilità economiche”

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