Cronaca locale

La processione dei bimbi per il boss ucciso: choc al rione Conocal di Ponticelli (Napoli)

Nella giornata di domenica alcuni bambini hanno sfilato in processione con magliette stampate e fotografie per ricordare il giovane boss Enzo Costanzo

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Choc al rione Conocal di Ponticelli (Napoli), dove domenica 17 settembre è andata in scena una processione dedicata al boss ucciso lo scorso maggio durante un agguato fra bande della camorra. A rendere ancora più sconvolgente l'accaduto, il fatto che a sfilare con magliette stampate e ritratto del boss sia stato un gruppo composto da bambini della zona.

La processione per il boss

L'episodio, dunque, nella giornata di domenica. Con la musica della Madonna dell'Arco, i bambini hanno sfilato in processione indossando una maglietta con la fotografia stampata del boss e trasportando una sorta di quadretto iconografico. Il corteo è andato avanti fino a un'edicola votiva, trasformata in una specie di altare commemorativo per gli uomini del clan D'Amico.

Così è stato ricordato Enzo Costanzo, giovane boss di 26 anni ucciso nella notte dello scorso 5 maggio. Mentre a Napoli si festeggiava la vittoria per lo scudetto, Costanzo venne infatti freddato da alcuni colpi di pistola. Il 26enne aveva alle spalle una condanna a 8 anni di reclusione per reati associativi e per droga. La notte della vittoria dello scudetto venne raggiunto mentre si trovava in piazza Volturno dai suoi assalitori che gli spararono alle gambe, provocandogli lesioni fatali.

È così che nel rione Conocal è stato celebrato e glorificato il nome del boss. A gelare il sangue il fatto che a partecipare alla processione siano stati dei bambini, agghindati in ricordo di Enzo Costanzo. Ad accompagnarli, addirittura alcuni stendardi della Madonna dell'Arco.

L'indignazione

A denunciare per prima l'accaduto la giornalista Luciana Esposito, che da anni combatte contro le associazioni mafiose. La donna ha registrato un filmato dove è ripresa l'intera scena. Fra i bambini si trova anche il nipotino di Enzo Costanzo. È il bimbo che ha il compito di portare la foto del boss 26enne.

Decisa presa di posizione anche da parte del deputato dell'alleanza Verdi Sinistra Francesco Emilio Borrelli. "Con Luciana Esposito abbiamo denunciato tutto alla Curia e al Prefetto. Lo Stato cancelli la presenza fisica e culturale dei clan", ha commentato sulla sua pagina Facebook.

Borrelli ha inoltre chiesto di smantellare l'edicola votiva, realizzata proprio per glorificare il boss.

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