La riffa antifascista, Greta Thunberg e le piroette sinistre: ecco il podio dei peggiori

A Reggio Emilia surreale polemica alla "Pastasciutta partigiana". L'ex paladina green in Albania contro i cpr italiani. L'attacco sinistro alla Meloni sui dazi. Ecco i peggiori della settimana

La riffa antifascista, Greta Thunberg e le piroette sinistre: ecco il podio dei peggiori
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Questa settimana al terzo posto del podio dei peggiori abbiamo la comica estate della sinistra. Mentre sulla penisola italiana si registrano temperature miti e copiosi rovesci e gli ultrà del terrorismo climatico rimangono senza argomenti, cosa fanno i nostri eroi? Intanto sui social troviamo Aboubakar Soumahoro che si dà alla palestra ascoltando Ghali. Il suo ex mentore Angelo Bonelli preferisce giocare a guardie e ladri: è lui, infatti, a fare la soffiata che permette alla polizia di arrestare la deputata brasiliana del partito di Bolsonaro. Ma la notizia più "divertente" ci arriva dalla provincia di Reggio Emilia dove Anpi, Pd e animalisti litigano per una polemica surreale. In breve la storia: i partigiani del nuovo millennio organizzano una "Pastasciutta antifascista", il premio della riffa sono cocorite e bengaline. Apriti cielo, guai a offrire animali in premio! Scoppia il putiferio. Volano le accuse, gli animalisti fanno esposto in procura ipotizzando il reato di maltrattamento di animali. Che mal di testa. Un consiglio: andate a farvi una vacanza!

Al secondo posto troviamo l'ex paladina green, Greta Thunberg, che è andata a Gjadër, in Albania, per protestare contro i centri di permanenza per il rimpatrio fatti costruire dal governo italiano. "Si sta verificando una delle più gravi violazioni di diritti umani in Europa", accusa la Thunberg. Che poi aggiunge: "Centinaia di persone vengono bloccate in condizioni estremamente disumane". Ma quali "violazioni di diritti umani"? Ma quali "condizioni disumane"? Le persone in questione sono clandestini che non hanno diritto a stare in Italia. I profughi vengono lasciati entrare, i malati vengono assistiti e curati mentre chi non ha il permesso di soggiorno viene regolarmente rimpatriato. È la solita sinistra che tifa porte sempre aperte. Non le importa che questi clandestini finiscano poi per ingrossare le fila di disperati che non hanno altra strada se non quella della delinquenza.

Al primo posto del podio ci sono le piroette progressiste su Ursula von der Layen e le assurde accuse alla Meloni. In questi anni hanno sostenuto le leggi, le tasse e le regole più dannose per il nostro Paese. A partire dal Green Deal, ma non solo. E adesso che la von der Leyen cerca di parare il colpo siglando un accordo sui dazi con Donald Trump, cosa fanno? Vanno in tilt e si mettono ad attaccare... Giorgia Meloni. C'è chi la accusa di "fare da scendiletto al sovranismo americano". Chi le dice di essere lo "zerbino di chi vuole disintegrare l'Europa". E chi, dulcis in fundo, la addita come "complice della sconfitta europea". E dire che il partito della Meloni non figura tra chi ha votato la fiducia alla von der Leyen.

E dire anche che era stato il centrosinistra a volere la von der Leyen a trattare sui dazi quando la Meloni provava a mediare con Trump. Tutto a dir poco surreale. Ma cosa non si è disposti a fare pur di attaccare il governo?!

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