Violento incendio vicino dell'aeroporto di Olbia: ritardi e voli dirottati, cosa è successo

Lo spazio aereo è rimasto parzialmente chiuso per lungo tempo: la situazione sta tornando gradualmente alla normalità solo ora

Violento incendio vicino dell'aeroporto di Olbia: ritardi e voli dirottati, cosa è successo
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Un violento incendio è divampato nel pomeriggio di oggi, giovedì 10 luglio, nei pressi dell'aeroporto di Olbia, creando forti disagi in particolar modo nei voli in arrivo.

L'allarme è stato lanciato alle ore 14.17 dalla vedetta di Capo Ceraso, cha ha segnalato un rogo nella zona di "Su Trambuccone": la vicinanza con l'aeroporto di Olbia-Costa Smeralda ha reso innanzitutto necessario provvedere ad attuare un blocco temporaneo dello spazio aereo sopra la città, con inevitabili conseguenze per i passeggeri.

La macchina dei soccorsi si è immediatamente attivata e sono decollati un super puma dalla base di Alà dei Sardi, un secondo elicottero proveniente dalla base sul Limbara e un canadair. Da terra hanno invece operato sul territorio i vigili del fuoco e il corpo forestale di Olbia, il Gruppo di analisi e uso del fuoco (Gauf) formato da due squadre composte da 15 persone, una decina di soccorritori di Forestas, i barraccelli di Loiri e Monti, una pattuglia da Padru e la protezione civile Gaia. Il grande dispiegamento di forze è stato motivato anche dal timore che il vento potesse contribuire a propagare l'incendio rapidamente, creando pericoli non solo per la circolazione aerea su Olbia ma anche per la popolazione locale.

Nonostante l'allerta, comunque, l'aeroporto è rimasto operativo, anche se in modo parziale. A subire le maggiori conseguenze sono stati soprattutto i voli in arrivo: stando a quanto riferito dalla Geasar, la società che gestisce il terminal, la parte interessata dai disagi conseguenti alle fiamme e al denso fumo era quela dei corridoi aerei di atterraggio e non quelli di decollo. Ecco spiegato il motivo per cui numerosi aerei in partenza hanno continuato a decollare in modo pressoché regolare.

I disagi nel settore degli arrivi sono stati invece più evidenti. Alcuni vettori sono stati costretti a cambiare destinazione, come due voli in arrivo da Monaco e uno da Berlino, tutti atterrati all'aeroporto di Cagliari-Elmas, e uno decollato da Basilea, indirizzato addirittura all'aeroporto di Roma-Fiumicino. Ovviamente tutto questo ha comportato forti ritardi e lunghissime attese per i passeggeri.

L'incendio è stato domato dopo qualche ora, e il traffico all'aeroporto di Olbia-Costa Smeralda è tornato gradualmente alla normalità dopo la riapertura totale dello spazio aereo. Si tratta della seconda volta in tre giorni in cui si sono verificate conseguenze per il traffico aereo a causa di un incendio: l'ultimo episodio a La Maddalena lo scorso 8 luglio, quando le fiamme alimentate dai forti venti hanno lambito pericolosamente alcune abitazioni.

Alle 20.45 lo spazio aereo è stato completamente riaperto. "Le operazioni di volo del Costa Smeralda sono state sospese per consentire ai mezzi aerei antincendio di operare in sicurezza nella zona interessata.

A seguito della chiusura dello spazio aereo, diversi voli in arrivo sono stati dirottati verso scali alternativi, tra cui Cagliari, Alghero, Roma Fiumicino, Pisa e Figari. Nel complesso, si registrano 9 voli dirottati e 10 voli cancellati", è quanto dichiarato da Geasar.

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