Cronache

"Agente ferito da bomba? ​Peccato non sia morto. Una m.. aguzzini del popolo"

Dichiarazioni choc di Francesco Cuccato, indipendentista veneto già candidato consigliere a Sant'Elena (Padova), sul poliziotto mutilato da una bomba

"Agente ferito da bomba? ​Peccato non sia morto. Una m.. aguzzini del popolo"

"Agente ferito da una bomba? Peccato non sia morto". Francesco Cuccato è un indipendentista veneto che sogna di portare la regione al voto "plebiscitario digitale". O almeno così lo presentavano all'epoca in cui si candidò come consigliere nella lista civica Rinnoviamo Sant'Elena, per il Comune di Sant'Elena (Padova). Perché lui si definisce "il peggior nemico di Facebook, dei nostri padroni e dei loro luridi servi".

Il post sull'agente ferito dalla bomba

Per il resto il suo profilo Facebook profuma (anzi, puzza) di complottismo. Ma quello che ha scritto ieri ha provocato la reazione sdegnata di molti utenti della Rete e anche di diversi poliziotti, che hanno prontamente denunciato il fatto segnalando il post incriminato. Cuccato ha commentato così la drammatica notizia dell'artificiere che ha perso un occhio e una mano mentre cercava di disinnescare una bomba piazzata probabilmente da ambienti anarchici di fronte ad una libreria di CasaPound a Firenze: "Scoppia pacco-bomba a Firenze, ferito poliziotto - ha scritto - Solo uno? Peccato che non è morto. Nessuna pietà per le merde che proteggono gli aguzzini del popolo". Non solo. Secondo Cuccato la notizia stessa sarebbe una "bufala", degna del miglior complotto: "Ovviamente è tutta una bufala - scrive ancora - se li fanno da soli questi finti attentati per far presa sulla popolazione di dementi e poi fare leggi anti-libertà".

Quando qualcuno gli ha chiesto se stesse scherzando o se confermasse le parole deliranti, Cuccato non ha esitato a confermare il suo pensiero: "Senza gli sbirri di merda a proteggerli - ha scritto in un secondo post - politici e banchieri sarebbero già morti da decine di anni e un nuovo mondo libero si sarebbe spalancato di fronte ai nostri occhi.

Gli sbirri non saranno mai alleati del popolo perché sono i nostri più grandi nemici, da sempre".

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