Agrigento, cuccioli di cane lanciati sull'asfalto e fatti a brandelli

Delle cinque bestiole alla fine se n'è salvata soltanto una. Tre sono state trovate prive di vita mentre un altro cagnolino è morto in un secondo momento a causa di un'emorragia interna

Agrigento, cuccioli di cane lanciati sull'asfalto e fatti a brandelli

Orrore in Sicilia, dove nella giornata di ieri ignoti hanno gettato violentemente sull'asfalto, probabilmente da un'auto lanciata in corsa, cinque cuccioli di cane, non prima però di averli orribilmente torturati. La terribile vicenda, accaduta a Naro, un comune di circa 7mila anime del libero consorzio comunale di Agrigento, è stata riportata dai quotidiani dell'isola.

A rinvenire i corpicini orrendamente ridotti a brandelli di tre delle cinque bestiole sono state delle volontarie animaliste di Naro, le quali hanno tentato disperatamente di salvare almeno gli altri due quattrozampe, trasportandoli con la massima urgenza presso una clinica veterinaria. Purtroppo però uno dei due cuccioli ancora in vita non ce l'ha fatta, morendo poco dopo il ricovero a causa di una grave emorragia interna e della frattura della mandibola.

Rinaldo Sidoli, portavoce di Allenza Popolare Ecologista (Ape) ha voluto commentare con una nota ufficiale l'accaduto: "Le volontarie animaliste di Naro (Agrigento) hanno rinvenuto lunedì mattina i corpi di tre cuccioli di cane su cui è stata inflitta tortura. Si presume che siano stati lanciati con violenza sull’asfalto o da una macchina in corsa o da un terreno che si trova sul lato opposto della carreggiata. Sull’asfalto c’erano brandelli di corpi. Due cuccioli con gravi ferite sono stati trasportati con urgenza in una clinica veterinaria. Questa mattina uno di loro è deceduto a per emorragia interna e frattura della mandibola”.

“Quello che è accaduto a Naro – aggiunge Sidoli– è un fatto di una gravità inaudita sui cui le forze dell’ordine devono fare chiarezza e individuare l’autore della barbarie. Uccidere in maniera sadica degli esseri indifesi evidenzia la pericolosità sociale dell’individuo che si è macchine di questo crimine nefando. Ricordiamo che il primo cittadino ha l’obbligo di tutelare l’incolumità dei suoi cittadini a quattro zampe, come stabilito dalla legge 281/91. L’emergenza randagismo va affrontata dando piena attuazione alla legge di riferimento n.15 del 2000. Non ci sono parole che possono descrivere il dolore che suscitano le immagini di cuccioli senza vita in totale dispregio del mondo animale”.

Il portavoce ha chiuso infine la sua nota tirando in ballo il governo Pd-5stelle affinchè intervenga su questo tema delicato: "È arrivato il

momento che la politica ascolti la crescente sensibilità al rispetto della biodiversità traducendo le promesse in fatti. Il legislatore deve inasprire le pene per chi maltratta e uccide gli animali".

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