"Con un provvedimento di espulsione, è stato rimpatriato un marocchino di 41 anni, Khalid Smina, residente a Imola (Bologna), titolare di permesso di soggiorno, che - come emerso dagli accertamenti - aveva aderito a una pratica integralista della religione con una vocazione al terrorismo": lo ha riferito il ministro dell’interno Angelino Alfano. "Il marocchino - ha aggiunto Alfano - faceva parte «della rete di Jarraya Khalil, tunisino arrestato
nel 2008 dalla Digos di Bologna per associazione con finalità di terrorismo, recentemente scarcerato e rimpatriato". "Grazie al lavoro capillare delle Forze di Polizia, impegnate sul fronte dell’antiterrorismo - ha concluso il ministro dell’interno - sono arrivate così a trenta le espulsioni dal dicembre dello scorso anno a oggi".
Jarraya Khalil, il tunisino della cui rete faceva parte il marocchino Khalid Smina, ora espulso e rimpatriato, fu arrestato insieme ad altri cinque islamici tra i 31 e i 43 anni (in tutto erano cinque tunisini e un marocchino), condannati a giugno 2010 dalla Corte di Assise di Bologna per associazione terroristica internazionale e una truffa; un anno dopo le pene furono poi ridotte in appello. Le indagini erano state coordinate dal pm Luca Tampieri: i sei, secondo l’accusa, si stavano organizzando e stavano facendo proseliti per andare a combattere in Iraq o Afghanistan come potenziali kamikaze, oltre che raccogliere denaro per la causa della Jihad. Nell’agosto 2008 furono arrestati in cinque dopo tre anni di indagini dalla Digos di Bologna e Ravenna (il sesto
uomo, latitante, fu arrestato in Libia nel 2010).
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