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Anche la Sardegna è invasa dai migranti. E gli hotel a tre stelle tornano a luccicare

Nonostante il turismo in grande ripresa su tutta l'isola, molti albergatori hanno intrapreso la via del business buonista. Intanto al porto di Cagliari sono già sbarcati 800 presunti profughi

Anche la Sardegna è invasa dai migranti. E gli hotel a tre stelle tornano a luccicare

Isola sì, isolata no. Neppure la Sardegna è immune all’invasione. E i quattro mori sventolano la loro protesta.

E sì che quest’anno il turismo è andato alla grande, +4,5% di affluenza rispetto all’estate 2014. Ma evidentemente quei 38 euro al dì per immigrato fanno sempre venire l’acquolina in bocca. In particolare a chi di turisti ne ha solo sentito parlare dal collega del resort accanto e, se non fosse stato per Renzi e Alfano, avrebbe già piantato camere e burattini. Vi ricordate lo Janas Village di Sadali che proprio dodici mesi fa fu ripudiato da una cinquantina di immigrati per le zanzare moleste, il cibo scadente e l'ubicazione in Barbagia ritenuta troppo impervia? Ebbene, questo esempio di mancata integrazione non è affatto servito da lezione.

Molti titolari sardi hanno scelto di lucrare sulla pelle dei disperati o presunti tali, divaricando le porte di hotel, agriturismi, bed and breakfast, pensioncine o stanze in affitto, con la speranza di risanare la propria attività dopo magari un decennio di profondo rosso. E chi se ne frega se non è gente in ferie. Basta che paghi. O meglio, l’importante è che lo Stato sganci la parcella quotidiana per ciascun profugo alloggiato. Poi, che siano migranti economici o no è un dettaglio superfluo.

Conti in tasca, sono clienti anche loro e vanno trattati come tali, con tutti i crismi previsti. Intanto il porto di Cagliari è in piena emergenza: a inizio mese ne sono già sbarcati circa 800. E i tre stelle di Casteddu tornano a luccicare.

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