Cronache

Arrestato il terrorista italiano che aveva raggiunto il Califfato

Le autorità italiane hanno arrestato un jihadista italo-marocchino catturato dai curdi nell'agosto 2018

Arrestato il terrorista italiano che aveva raggiunto il Califfato

La Polizia di Stato di Brescia, coordinata dalla Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione, ha dato esecuzione all’arresto del 25enne jihadista italo-marocchino Samir Bougana, nei confronti del quale pendeva una misura di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip di Brescia per il reato di partecipazione ad associazione con finalità di terrorismo in quanto unitosi all'Isis.

Bougana, nato in provincia di Brescia ma trasferitosi in Germania con la famiglia dal 2012 dove aveva frequentato ambienti islamisti che avevano contribuito alla sua radicalizzazione, nel 2013 si era recato in Siria per unirsi prima ai qaedisti di Jabhat al-Nusra, poi all’Isis.

Le indagini nei confronti di Bougana furono avviate nel 2015 dalle Digos di Brescia e di Mantova, coordinate dalla Procura della Repubblica Bresciana, sulla base di segnalazioni pervenute all’antiterrorismo della Polizia di Stato da parte delle autorità tedesche che avevano, tra l’altro, avviato indagini sulla moglie di Bougana, una donna di origine turca recatasi con il marito in Siria e dal quale ha avuto tre figli.

L’arresto di Bougana, fortemente sollecitato dalla Procura Distrettuale di Brescia e dalla Direzione Nazionale Antimafia ed Antiterrorismo, è stato attuato in coordinamento con l’Fbi statunitense e la Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione, cui hanno contribuito l’Aise ed il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperzione Internazionale.

Le autorità statunitensi, in particolare, hanno tenuto i contatti con le forze curdo-siriane che avevano catturato Bougana nell’agosto del 2018.

Lo scorso febbraio il giornalista e reporter di guerra, Fausto Biloslavo, era riuscito a intervistare Bougana, dopo lunghe trattative con le Forze democratiche siriane. L’italo-marocchino aveva raccontato a Biloslavo di aver avuto il contatto per recarsi in Siria da un “mujahid” europeo (poi ucciso in combattimento) che gli aveva fornito il numero di telefono di un siriano in Turchia. A quel punto Bougana si era imbarcato su un aereo per Istanbul e aveva poi raggiunto Antiochia, nel sud del paese, dove lo aspettava un passaggio in auto oltre il confine turco-siriano: “È stato facile, non c’erano né polizia, né controlli”.

Inizialmente Bougana si unisce alle milizie di al-Qaeda, poi però si convince che l’Isis è più forte e sicuro, quindi decide di recarsi con la famiglia a Raqqa e si unische ai jihadisti del “Califfato” che lo mandano a Deir Ezzor.

Nell’agosto del 2018 Samir e famiglia si affidano a un trafficante che voleva 2mila dollari a persona per portarli in Turchia, ma il medesimo giorno li consegnava invece alle forze curde vicino Raqqa.

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