Cronache

Bergoglio rivaluta la Madonna del latte

Bergoglio rivaluta la Madonna del latte

Il Papa ha ragione. Dovrebbe avere ragione sempre, ma la sua infallibilità è messa a dura prova. Abbiamo visto tutti il gesto di stizza con cui allontana una giovane donna orientale che cerca di attrarlo verso sé. E lì non sembrava il Papa. Ma ieri sì, quando ha detto dei 32 neonati battezzati nella Cappella Sistina «i bambini non sono abituati a venire alla Sistina, è la prima volta, non sono abituati a stare chiusi in un ambiente anche un po' caldo e non sono abituati a essere vestiti così, per una festa tanto bella come oggi; si sentiranno un po' a disagio in qualche momento - ha detto ancora il Papa -, inizierà uno a piangere e poi gli altri. Inizierà un concerto, ancora non è iniziato... ma non spaventatevi, lasciate piangere e gridare i bambini». È stato non solo il Papa, ma un padre felice di vedere, come tante volte San Giuseppe nella iconografia cristiana, il figlio fra le braccia protettive della madre. Ed eccolo allora esortare: «Se hanno caldo spogliateli un po', se qualcuno ha fame allattatelo. Qui, in pace, dentro la Cappella Sistina».

Il Papa, infine, ha chiuso con la dottrina che spiega il Sacramento del Battesimo: «Il bambino esce dal Battesimo con la forza dello Spirito dentro. Lo Spirito che lo difenderà, lo aiuterà, durante tutta la vita. Per questo è così importante battezzarli da bambini, perché crescano con la forza dello Spirito Santo».

Nella Cappella Sistina abbiamo ritrovato il Papa. Nella rappresentazione della pittura è l'invito alle madri attraverso il soggetto della Madonna Galattotrophusa della iconografia bizantina che poi si fa Madonna del Latte nella pittura moderna, con ciò intendendosi la pittura dal Trecento in avanti. Penso, in particolare, alla Madonna del Latte di Ambrogio Lorenzetti, il cui umanissimo gesto è di avvicinare con le mani prensili il bambino che stringe il seno e ci guarda. Forse la più intensa immagine di maternità della pittura del Medioevo. Ma il soggetto si ritrova in molti grandi maestri, in Pinturicchio, in Signorelli, in Bergognone, nel potentissimo e sofisticato Marco Zoppo. Ognuno, in diverse forme, esibisce il seno senza pudore perché l'amore materno, come ha osservato il Papa, non contrasta con il sacro. Anzi, ne è la prova più alta.

Notevoli sono alcuni capolavori della Madonna del Latte anche in scultura: penso a quella memorabile di Nino Pisano. Leonardo, con la sua bottega, ha affrontato il soggetto nella milanese Madonna Litta, ora all'Ermitage. Uno dei più straordinari capolavori di questo soggetto è di un grande pittore francese, Jean Fouquet, che ne fa un idolo regale circondato da cherubini e serafini, bianca la vergine con il suo seno esposto, blu e rossi gli angeli. Anche i pittori di sensibilità moderna e più liberi, come Lorenzo Lotto o il Correggio, hanno affrontato il tema con commoventi risultati: porgere il seno è il gesto di dolcezza suprema, l'essenza stessa della maternità. La pittura lo dice oltre la religione. Il Papa, umanamente, lo conferma.

E torna, con la mente, bambino.

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