Periferie d'Italia

Bitonto, le discariche tra gli ulivi

Tra gli ulivi si trovano creazioni degne di un artista dell'Arte Povera. Statue involontarie fatte di amianto, vasche da bagno, frigoriferi, lavatrici e sopratutto montarozzi continui di scarti di lavorazioni edili

Bitonto, le discariche tra gli ulivi

Le campagne vicino a Bitonto sono degli infiniti filari di ulivi. Le foglie verdi creano con la luce del sole dei riflessi argentei che da lontano sembrano quasi scaglie di un serpente. Forse un antico animale mitologico del pantheon greco o romano. Queste terre sono piene di tombe dell'epoca classica che hanno riempito interi musei. Ogni cittadina ha il suo. Per anni gli agricoltori lavorando la terra hanno trovato reperti funerari. Purtroppo nel tempo molti vennero venduti di frodo.

Tra gli ulivi nei terreni che declinano verso Palo del Colle si trovano anche molti trulli, oggi in gran parte abbandonati a se stessi.

Perdendosi nelle stradine secondarie si comprende che i terreni agricoli non sono solamente interessanti per gli agricoltori. Infatti, tra gli ulivi si trovano creazioni degne di un artista dell'Arte Povera. Statue involontarie fatte di amianto, vasche da bagno, frigoriferi, lavatrici e sopratutto montarozzi continui di scarti di lavorazioni edili.

Segno evidente che da anni le strade secondarie che portano nei campi coltivati sono la discarica abusiva di ogni azienda a nero della zona. Anche quelle in regola potrebbero in alcuni casi avere interesse nel risparmiare i costi di smaltimento dei rifiuti speciali. I materiali sparsi sul suolo sono un chiaro indizio che la maggior parte provengono da lavori edili. Il fatto che non sia ancora cresciuta molta vegetazione sopra dimostra che si tratta di un fenomeno quasi quotidiano.

Il tutto avviene nel più totale disinteresse delle istituzioni che non sembrano molto impegnate in un lavoro di repressione del fenomeno e nella pulizia dei siti agricoli.

Nelle discariche si nota anche molta cenere, segno chiaro che alcuni rifiuti vengono bruciati a due metri dagli olivi con cui si farà poi l'olio.

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