Dure le parole della criminologa Roberta Bruzzone che, ai microfoni di Fanpage.it, definisce un "insulto alla memoria di Lorys" la confessione della Panarello secondo la quale il figlio si sarebbe strangolato con delle fascette elettriche. "Questo è un tentativo di salvare il salvabile. Non è stato un incidente ma un omicidio commesso con una lucidità agghiacciante" ha aggiunto. Secondo la criminologa, la difesa potrebbe richiedere un rito abbreviato "secco", ovvero senza ricorrere a perizie psichiatriche: "Rischia dai 30 anni all'ergastolo semplice; qui c'è il depistaggio e probabilmente il vilipendio di cadavere". "C'è stata persino un'opera di selezione dell'arma del delitto, quindi era estremamente lucida" ha concluso.
Ma le parole della Panarello hanno colpito anche il padre del bimbo Davide Stival. "Di fronte a questo balletto di versioni, ognuna diversa dalle altre, esprimiamo un sentimento di sgomento. Siamo abituati a questi cambi repentini e assoluti di versione della Panarello. Adesso attentiamo il processo che per noi sarà l'inizio di un percorso che porterà all'accertamento di una verità condivisa e riconosciuta dai giudici. Davide ha diritto di sapere perché la sua famiglia si è distrutta quella mattina del 29
Novembre. Abbiamo sempre creduto più alle immagini che alle parole della Panarello". Lo ha affermato al 'Corriere del Mezzogiorno' Daniele Scrofani, commentando le ultime dichiarazioni di Veronica Panarello, madre di Loris Stival, il bimbo di otto anni trovato senza vita nel canalone a Santa Croce Camerina (Ragusa) il 29 novembre 2014.
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