Bux: "Nei giardini vaticani si sono inchinati ad una nuova divinità"

Il noto teologo, e già collaboratore di Benedetto XVI, monsignor Nicola Bux denuncia: "Il sacro è morto in tanti, anche dentro la Chiesa"

Bux: "Nei giardini vaticani si sono inchinati ad una nuova divinità"

Per monsignor Nicola Bux "il sacro è morto in tanti, anche dentro la Chiesa. D’altronde avete notato cosa è successo il 4 ottobre nei Giardini Vaticani. Si sono inchinati, con la fronte fino a terra, come per adorare una nuova divinità, la Madre Terra. Mi auguro che lo abbiano fatto senza saperlo in modo da usufruire di quel perdono di Cristo sulla croce: ‘perdona Padre perché non sanno quello che fanno’. Se i fautori di quel rito l'avessero fatto consapevolmente sarebbe davvero satanico".

È stata durissima la presa di posizione del noto teologo Bux, già collaboratore di Benedetto XVI, in occasione della Conferenza "Ogni ginocchio si pieghi. La maestà e l’amore infinito della Santa Comunione", tenutasi a Roma, a due passi dal Vaticano, nel tardo pomeriggio di sabato 5 ottobre.

Attraverso la Conferenza, organizzata dal Comitato internazionale laicale "Uniti con Gesù Eucaristia per le mani santissime di Maria", sono state presentate alla stampa le 11 mila firme raccolte attraverso una petizione multilingue che chiede ai vertici della Chiesa Cattolica di permettere ai fedeli di trovare ancora gli inginocchiatoi nelle chiese, di estendere al mondo intero la modalità di distribuzione della Comunione eucaristica attuata in Vaticano per le Celebrazioni pontificie (vale a dire sulla lingua e in ginocchio) e, infine, l’introduzione del divieto della distribuzione della Santissima Eucaristia per i non consacrati.

Nel corso del partecipato incontro (nonostante si stato tenuto in concomitanza al Concistoro per la creazione dei nuovi cardinali) don Bux ha preso la parola per approfondire la tematica, davanti all’interessato uditorio, dell’importanza dell’inginocchiarsi davanti al Signore ma non si è lasciato sfuggire l’occasione per ricordare quanto accaduto il giorno prima in Vaticano dove, come ha spiegato a Il Giornale.it il vaticanista Aldo Maria Valli, è stata messa in scena, con le popolazioni indigene amazzoniche, "una cerimonia sconcertante all'insegna del paganesimo", una attività definita sui social "interreligiosa e panteista". Don Bux si è dichiarato, in particolare, sconcertato dalla partecipazione anche di qualche sacerdote all’evento e al termine del suo intervento ha invitato a "resistere ad una delle forme di apostasia che si è instaurata nella Chiesa".

Si è trattato, come ha spiegato Catholic Sat, di un rituale pagano della fertilità, "con i leader indigeni che veneravano due idoli di una dea della fertilità della Terra, che può essere vista al centro del cerchio".

Sentito da Il Giornale.it il monsignor Bux ha spiegato che vari cardinali, prelati e gruppi, nei giorni scorsi, in diverse parti del mondo, hanno espresso le loro forti critiche relativamente al Sinodo amazzonico, che durerà fino al prossimo 27 ottobre, considerando l’iniziativa una via per la creazione di una nuova religione "pagana" e "la vanificazione della salvezza portata da Gesù Cristo".

Ha turbato molti osservatori anche quanto fatto dal neo cardinale Michael Czerny, un gesuita canadese, segretario del Sinodo per l'Amazzonia, che ha scelto come stemma cardinalizio l’immagine di un barcone di migranti, collocato sotto il logo dei Gesuiti. Lo stesso monsignor Bux, recentemente intervistato dalla trasmissione "Fuori dal coro", a proposito di migranti ha spiegato che "non esiste un diritto all’immigrazione o alla emigrazione ma un diritto a rimanere nel proprio paese, nella propria nazione". Cristo "ha messo su la Chiesa non per fare una istituzione sociale o umanitaria" come una Ong. Come insegna il Catechismo cattolico, ha spiegato don Bux "l’uomo ha diritto non ad emigrare ma a stare dove è nato".

Anche il già senatore di Forza Italia e presidente di "Unione Cristiana" Domenico Scilipoti Isgrò, che ha portato i suoi saluti alla conferenza in qualità di "Ambasciatore in Europa per la diffusione del Vangelo" dei cristiani del Burkina Faso, del Ghana e dell'Angola, ha spiegato che "il senso del sacro è in declino, perché lo è lo stesso senso di Dio. Viviamo in tante occasioni come se Dio non esistesse. Lo certificano mode, correnti, cultura e leggi. Questo atteggiamento superficiale, materialista e impregnato di gnosi, ha fatto capolino anche nella Chiesa e di riflesso nella liturgia che ne è immagine". Secondo il forzista "anche il ruolo della Chiesa spesso è travisato. Non più maestra per la salvezza delle anime, ma Ong tesa ad occuparsi di temi che non le appartengono. Cose naturalmente importati come argomenti sociali ed ecologismo, ma sussidiari rispetto al compito centrale per il quale la Chiesa sussiste".

Sentito da Il Giornale.it Isgrò ha lanciato la proposta di costituire un gruppo interparlamentare di deputati e senatori che si dichiarano cattolici praticanti, per pregare insieme, partecipare a ritiri spirituali e formarsi bene agli insegnamenti della dottrina della Chiesa.

Hanno partecipato alla Conferenza, con interventi live o attraverso dei messaggi video-registrati anche il cardinale americano Raymond Leo Burke, il vescovo kazako monsignor Athanasius Schneider, l'ex presidente della Banca Vaticana Ettore Gotti Tedeschi, il giornalista vaticanista Marco Tosatti, il teologo polacco Tadeuz Guz, il responsabile della sede italiana del gruppo internazionale "Tradizione Famiglia e Proprietà" Julio Loredo, l'avvocato Tommaso Monfeli e il teologo e saggista di San Marino don Federico Bortoli.

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