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Canton Ticino contro Islam: a Chiasso primo caso di burkini vietato in piscina

Nel lido della nota città di confine, l'amministrazione ha impedito a una donna musulmana, vestita con il costume integrale, di entrare in acqua. Ma gli svizzeri temono che l'invasione prenda il largo a partire dagli stabilimenti lacustri

Canton Ticino contro Islam: a Chiasso primo caso di burkini vietato in piscina

La polemica sul burkini sta facendo rumore anche a Chiasso, nel Canton Ticino, dove l'amministrazione locale ha detto no al costume integrale islamico.

Nella città che sorge sul confine italo-elvetico vicino a Como, i gestori del bagno comunale hanno vietato a una donna musulmana, che si è presentata presso lo stabilimento lacustre completamente bardata dalla testa ai piedi, di entrare nella vasca. In realtà, il caposervizio ha chiarito che l'interdizione non riguardava tanto il burkini in sé, quanto il fatto che, in generale, non è consentito nuotare vestiti per motivi igienici, quindi neppure con indosso una semplice maglietta. Lo stesso regolamento vige qualche chilometro più in là, nella piscina pubblica di Bellinzona.

Leggi meno rigorose a Locarno, dove il controverso costume per donne musulmane viene tollerato in quanto ritenuto un completo da bagno alla stregua di quelli occidentali. Anche a Lugano i divieti valgono ma solo fino a un certo punto, tanto che a una cliente di fede islamica non è stato impedito di sguazzare in acqua indossando il burkini.

Tuttavia il malcontento degli svizzeri si sta levando di lido in lido e le prime segnalazioni dei bagnanti ai gestori sono sintomatiche: il timore è che l'Islam, a partire dal costume 'total body' di marchio arabo, prenda il largo persino nel blindatissimo Canton Ticino.

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