In altre epoche i condottieri troppo ambiziosi venivano sconfitti dal generale Inverno. Fu il gelo russo, insieme alla furbizia di Kutuzov, capo dell'esercito zarista, a dare il colpo di grazia alla Grande armata di Napoleone Bonaparte nel 1812. L'espressione divenne proverbiale: col generale Inverno non si scherza. Fatte le debite proporzioni, oggi è il generale Estate a decidere le sorti della Lega e del suo capitano Matteo Salvini, ministro dell'Interno. Nel Mediterraneo, grazie al sole, sono riprese le partenze verso il nostro Paese. Si moltiplicano le segnalazioni di «sbarchi fantasma»: gli immigrati approdano in silenzio, per così dire, senza ricorrere all'aiuto delle navi «targate» Ong e della Guardia costiera italiana. Lampedusa e la Calabria sono le mete degli scafisti. Negli ultimi quaranta giorni, sono arrivati in 1.100. Gli «sbarchi fantasma» sono in calo dal 2017 ma il generale Estate è in agguato. Il consenso va e viene. In Lombardia (Bergamo, Brescia, Cremona) vincono o hanno vinto i sindaci del centrosinistra, come mai? Le elezioni regionali e comunali esprimono un voto meno ideologico e più «pratico». Vero. La Lega esce comunque rafforzata dal voto. Vero anche questo. Ma si vede qualche crepa che potrebbe allargarsi. Il Nord dei capannoni non era terra leghista per eccellenza? Ipotizziamo: la Lega si è «scordata» le questioni economiche e ha puntato tutto sulla lotta all'immigrazione clandestina, con risultati ritenuti soddisfacenti dagli elettori. Amministrare però è (anche) un'altra cosa. Mentre Salvini si occupava di barconi, evitando anche gli sgambetti della magistratura, gli alleati di governo, i grillini, si concentravano sulla ricchezza degli italiani. Meglio: si adoperavano per sottrarla a chi la produce e regalarla ai propri elettori. La Lega rappresenta, o dovrebbe rappresentare, il mondo delle piccole imprese, il popolo delle partite Iva, i lavoratori massacrati dalle imposte.
In altre parole, quelli che si vedono sfilare dal portafogli i soldi gettati via dai 5 stelle del reddito di cittadinanza, una misura che è puro assistenzialismo. Se i conti non tornassero neppure nell'ambito dell'immigrazione, per Salvini sarebbero guai seri. Ecco perché il generale Estate è il suo peggior nemico.
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