Catania, infermieri trasferiti di reparto perché maschi: "Decisione assurda"

L'ospedale è l'unica azienda sanitaria siciliana ad avere ottenuto tre "bollini rosa", speciali riconoscimenti riservati agli ospedali italiani ritenuti più vicini alle donne

Catania, infermieri trasferiti di reparto perché maschi: "Decisione assurda"

Banditi dal reparto di Ostetricia e Ginecologia del Garibaldi Nesima di Catania. Due infermieri sono stati trasferiti in un altro reparto dello stesso ospedale perché, secondo la direzione sanitaria, le pazienti donne avrebbero ritenuto sconveniente la presenza di uomini fra il personale in servizio, visto che nel reparto le degenti sono tutte di sesso femminile.

Dopo che le pazienti hanno espresso il proprio gradimento "di genere", la direzione sanitaria ha deciso di spostare i due dipendenti altrove, in un reparto nel quale il fatto di essere maschi non disturba nessuno.

Come riporta Libero, la decisione, comunque, non sarebbe stata presa per caso, ma sarebbe frutto di una precisa scelta di politica ospedaliera, visto che il Garibaldi Nesima di Catania è l'unica azienda sanitaria siciliana ad avere ottenuto, in maniera continuativa, tre "bollini rosa", speciali riconoscimenti riservati agli ospedali italiani ritenuti più vicini alle donne.

La protesta dei sindacati

I rappresentanti sindacali degli infermieri parlano di grave lesione alla dignità professionale dei lavoratori trasferiti. Secondo il segretario provinciale della Uil Fpl di Catania, Stefano Passarello, "dovrebbero essere spostati tutti gli uomini che in questo momento operano nel reparto, dall' infermiere professionale ai medici, fino allo stesso primario, che è un uomo. I due infermieri sono altamente specializzati, professionali, sempre educati e preparati. Non capiamo cosa abbia spinto il direttore generale e il direttore sanitario a firmare gli spostamenti".

"Ciò che è certo - ha concluso Passarello - è che non

ci fermeremo qui, anzi vogliamo informare il ministro delle Pari Opportunità e chi da qui a poco rivestirà la carica di assessore regionale alla Sanità affinché per competenza possano intervenire".

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