Spesso, dopo aver risolto un problema che ci appariva insolubile, abbiamo l'impressione che la soluzione fosse proprio sotto i nostri occhi. Ed effettivamente era così, ma noi non la vedevamo perché venivamo distolti da stimoli che ci distraevano, da idee preconcette che ci portavano su una strada sbagliata.
Tutti i grandi scienziati hanno fatto le loro scoperte da giovani. Marconi scoprì la radio domandandosi come poteva sfruttare le onde herziane per mandare dei messaggi con l'alfabeto Morse. Fleming scoprì la penicillina chiedendosi cosa diavolo ci fosse di così micidiale nelle muffe. I giovani hanno a disposizione tutte le informazioni e non hanno preconcetti: sono liberi di avanzare idee che nessuno ha già espresso prima, di fare esperimenti che altri non avrebbero fatto. E vi sono persone che questa freschezza mentale, questa spregiudicatezza continuano ad averla anche da adulti, alcuni perfino da vecchi.
Questo tipo di persone non sopportano ciò che è impreciso e confuso. Rifuggono testi complicati e dibattiti disordinati: la chiarezza e la semplicità l'hanno in se stessi, nella loro mente.
Spesso sembrano disinteressati, annoiati, distratti, ma si svegliano improvvisamente quando li colpisce un'idea nuova. Questo modo di pensare è facilitato dalla presenza di altra gente dello stesso tipo, come avviene nei grandi centri di ricerca, nei grandi centri economici.
Pensiamo alle città del Rinascimento italiano e, oggi, alle università o a fenomeni come la Silicon Valley,
dove è sorta tutta la computeristica americana.La semplicità si raggiunge tenendo la nostra mente sgombra, cacciando via tutti gli altri pensieri, non ascoltando quelli che ti disturbano, e frequentando solo chi è chiaro.
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