Chiude l'albergo per i migranti, il titolare: "Ora emigro in Usa"

Il titolare dell'ex hotel Bellevue in Valtellina si lamenta col ministro: "Non dice 'prima gli italiani'? Così perdiamo il lavoro in otto"

Chiude l'albergo per i migranti, il titolare: "Ora emigro in Usa"

"Ora resto senza lavoro". Il titolare dell'ex hotel Bellevue di Cosio Valtellino- trasformato in centro d'accoglienza e presto chiuso anche per effetto del decreto Sicurezza - si lamenta e attacca Salvini.

"Non capisco l’astio di Salvini che si compiace della chiusura", dice Giulio Salvi - citato dal portale Online-News - , "Lui ripete spesso che si deve pensare ‘prima agli italiani'. Quelli che, come imprenditore, dovrò lasciare a casa senza lavoro sono otto, oltre a mio genero che è pachistano. Senza contare, inoltre, che non darò più lavoro a chi mi fornisce i generi alimentari o mi assicura dall’esterno alcuni servizi. Se questo è pensare agli italiani…Ma a noi valtellinesi che siamo la ‘razza bruna' non pensa?".

L'albergatore ha quindi chiesto a Matteo Salvini di andare a trovarlo in Valtellina: "Lui viene spesso", ha spiegato, "Gli chiedo se non si rende conto delle tante attività che hanno chiuso e delle tante altre che stanno per farlo. Molti miei colleghi sono stanchi della situazione, vorrebbero chiudere, ma non possono farlo per le esposizioni con le banche. Io ho cercato di fare sempre con onestà il mio lavoro di albergatore e, il 21 marzo 2014, quando ho iniziato ad accogliere i richiedenti asilo l’ho fatto su specifica richiesta delle autorità locali.

Adesso chiudo perché la mia domanda di continuare non è stata accolta nel bando della Prefettura di Sondrio e i dipendenti della 'razza bruno alpina' saranno costretti a perdere il lavoro e io, a 61 anni, a reinventarmi un’attività per mandare avanti la famiglia".

Come raccontato dal Giorno qualche giorno fa, Salvi avrebbe deciso di cambiare settore, Stato e continente. "Sto pensando di emigrare negli Stati Uniti per aprire una gelateria-pasticceria", conferma ora lui.

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