Ventimiglia - "Ioculano bastardo, noi non ci scusiamo". Questa la scritta gigante comparsa, nelle scorse ore, su un muro di via Garessio a Imperia, poco lontano dallo stesso tribunale, dove il 20 aprile scorso è stata condannata al risarcimento di duemila euro la "no border" imperiese: Rosella Dominici, 68 anni, accusata di diffamazione aggravata per aver dato, guarda caso, del "bastardo" al sindaco di Ventimiglia Enrico Ioculano (Pd). Una vendetta? Impossibile affermarlo, per ora, ma sul caso stanno indagando gli agenti della locale Questura, anche se sembra fuor di dubbio il collegamento tra la scritta ingiuriosa e la recente condanna. La vicenda che ha portato alla sbarra la Dominici risale al 30 settembre 2015, quando il primo cittadino fece sgomberare il presidio di no border e migranti dai Balzi Rossi, di Ventimiglia, scatenando l'ira dei "solidali" imperiesi che si scagliarono contro il primo cittadino. Nel corso del processo, la Dominici, sottolineando che quella frase era contro lo sgombero e non contro il sindaco, illustrò il contesto dell'episodio, spiegando che lo sfogo era avvenuto, dopo che per dodici ore le era stato impedito di portare anche un solo bicchiere di acqua ai ragazzi sugli scogli, quest'ultimi circondati da un cordone di polizia e carabinieri.
Poco importano le scuse, però e il giudice ha deciso di condannare l'attivista, di fronte a un folto pubblico di attivisti che non hanno perso neppure una battuta del processo. Ora è probabile che gli investigatori cercheranno di risalire ai colpevoli della scritta attraverso le telecamere cittadine.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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