Ma chi l'ha detto che i soldi spesi in ricerca non si possano trasformare in un investimento? Eni c'è riuscita, moltiplicando per 4-5 volte il valore generato nel corso dell'anno della spesa sostenuta.
Il colosso dell'energia, fiore all'occhiello dell'Italia, sta attraversando un periodo di grandi cambiamenti ma la filosofia di puntare sul settore Research&Developements è rimasta intatta: l'idea è quella di sviluppare soluzioni tecnologiche a sostegno del business attuale e futuro con un approccio focalizzato e orientato al risultato traducibile in applicazione diretta. Investire in ricerca significa lavorare per la sostenibilità ambientale e la sicurezza dei luoghi di lavoro. Nonostante la crisi economica l'energia continuerà a essere motore dello sviluppo economico e il primo generatore di benessere per miliardi di persone. Eni sa che il fabbisogno di energia fossile continuerà a crescere, e quindi bisognerà impegnarsi per far sì che la produzione, la raffinazione e l'utilizzo di idrocarburi siano sempre più efficienti, puliti e sicuri; dall'altro, occorre lavorare per avvicinare ulteriormente energia e ambiente agendo sulle rinnovabili per renderle finalmente una vera alternativa al petrolio, al gas, al carbone. Inoltre alla protezione dell'ambiente e al miglioramento della sicurezza anche le operazioni tradizionali di Oil & Gas possono contribuire proprio grazie a un input crescente di tecnologia di avanguardia. Ecco perché per Eni la ricerca è un investimento e non un costo.
Certo, per avere accesso alle risorse la tecnologia ha un ruolo chiave. I suoi principali ambiti di applicazione in Eni sono infatti l' upstream (in particolare l'esplorazione, la massimizzazione del recupero degli idrocarburi, gli ambienti estremi, il management della CO2 e il trasporto del gas), il downstream (riguardo principalmente all'efficienza dei processi di trasformazione degli idrocarburi, alla green refinery e ai nuovi carburanti/lubrificanti), le rinnovabili e l'ambiente (relativamente al fotovoltaico avanzato, al solare a concentrazione, allo storage , ai Bio-oli di seconda generazione, all'accesso all'energia, alle tecnologie di remediation e ai cambiamenti climatici). In particolare grazie alle tecnologie, alle competenze, all'organizzazione negli ultimi anni Eni ha scoperto numerosi giacimenti diventando un gigante mondiale nell'esplorazione. Solo dal 2008 al 2013 sono stati scoperti 9.5 miliardi di barili di nuove risorse, due volte e mezza la produzione nel periodo e circa 10 volte il consumo annuale in Italia. Il target della R&D in Eni è sviluppare nel concreto le tecnologie studiate con l'obiettivo di ridurre il time to market, storicamente lungo nel settore della ricerca energetica.
Per il raggiungimento di questi obiettivi, Eni in questi anni si è avvalsa anche di numerose e prestigiosissime partnership di ricerca (dal Mit di Boston alla Stanford University e al Cnr fino ai Politecnici di Milano e Torino).
I rapporti di collaborazione con circa 90 istituzioni di ricerca in Italia e all'estero sono oltre 200, per un impegno pluriennale complessivo di quasi 110 milioni di euro (su un triennio), di cui la metà circa in Italia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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