RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Gentile Redazione,
in relazione all’articolo di Ivan Francese dal titolo <"Così paghi meno tasse": all'Agenzia delle Entrate in 562 sotto inchiesta> pubblicato oggi sul vostro sito segnaliamo che l’articolo del Sole24Ore di Ivan Cimmarusti da voi riportato conteneva dei numeri totalmente sbagliati derivanti da un’errata lettura del Piano di contrasto alla corruzione pubblicato sul sito dell’Agenzia delle Entrate. Per questo motivo, come potete facilmente verificare, l’articolo del Sole24Ore è stato rimosso dal loro sito web. I dati cui si fa riferimento risalgono a circa 16 anni, cioè dalla nascita dell’Agenzia al 31 dicembre 2017 e non al 2017. Inoltre, nello stesso arco temporale di 16 anni, i dipendenti dell’Agenzia indagati per accesso abusivo al sistema informatico (reato che non prevede la dazione di denaro che presupporrebbe il ben più grave reato di corruzione) sono stati 156 con 15 condanne complessive. Questi dati sono consultabili sul sito internet dell’Agenzia delle Entrate alla sezione Prevenzione della corruzione e trasparenza(allegato 3).
In attesa di scoprire quali saranno i dettagli definitivi del condono che il governo si appresta a varare, l'Agenzia delle Entrate comunica che nel corso del 2017 ben 562 dipendenti sono finiti sotto procedimento per varie accuse riconducibili alla manipolazione dei dati dei contribuenti.
Funzionari scorretti che avrebbero consentito, dietro pagamento, di accedere alla documentazione, alla verifica degli estratti di ruolo o alla rateizzazione delle cartelle esattoriali senza averne il diritto. In pratica avrebbero manipolato i dati dei contribuenti per garantire loro sgravi fiscali e consentire loro di pagare meno tasse indebitamente. I capi d'accusa, riporta Il Sole 24Ore, vanno dalla corruzione (un funzionario è stato arrestato con l'accusa di essere stato corrotto da un commercialista) fino all'accesso abusivo ai sistemi informatici.
Dei 562 sottoposti a procedimento, al 31 dicembre dello scorso anno 455 erano sotto indagine e in 107 avevano già riportato una condanna.
Le indagini avviate dalla Procura di Roma hanno preso le mosse dalla denuncia di un dipendente onesto dell'Agenzia che ha segnalato la scorrettezza di un collega, beccato il 17 scorso in un bar mentre contava il denaro di una tangente. Il dipendente dell'Agenzia delle Entrate di Roma arrestato è Orazio Orrei, che sarebbe anche stato ripreso in video mentre contava in ufficio, sotto gli occhi di tutti.
Dagli accertamenti dei carabinieri, svolti in collaborazione con la stessa Agenzia, emerge che Orrei avrebbe chiesto 25 euro per correggere ogni pratica, provocando un presunto danno erariale stimato in 550mila euro.
In tutto gli indagati a vario titolo per
corruzione, accesso abusivo a sistema informatico, truffa aggravata ai danni dello Stato e frode informatica sono dieci. Il procedimento è coordinato dal procuratore aggiunto Paolo Ielo e dal sostituto Stefano Rocco Fava.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.