Cosenza, aggrediti due agenti in carcere da due albanesi

Assistente capo brutalmente aggredito da un primo albanese, mentre si recava nel locale adibito alle telefonate dei detenuti: un secondo albanese, intenzionato a dar manforte al connazionale, è stato bloccato dai rinforzi guidati dall’ispettore di sorveglianza. “Situazione inaudita”, denuncia il Sappe

Cosenza, aggrediti due agenti in carcere da due albanesi

Una nuova aggressione ai danni del personale della polizia penitenziaria è stata segnalata all’interno della casa circondariale di Paola, in provincia di Cosenza.

La struttura denentiva, secondo i dati registrati alla fine di settembre del corrente anno, ospita 219 carcerati, la metà dei quali di nazionalità straniera. Come spesso accade è il sindacato autonomo di polizia penitenziaria (Sappe) a denunciare l’accaduto, per bocca del segretario regionale aggiunto Giovanni Battista Durante e del segretario nazionale Damiano Bellucci.

Secondo quanto riportato dai due, l’aggressore sarebbe un detenuto di nazionalità albanese. Questi, mentre si stava recando nel locale appositamente adibito alle telefonate dei carcerati, avrebbe attaccato con brutale ed ingiustificata violenza un assistente capo. Provvidenziale l’intervento di un collega che si trovava sul posto, il quale è riuscito ad impedire che la situazione potesse degenerare ulteriormente.

Mentre i due poliziotti cercavano di fermare l’aggressore, un secondo albanese, uscito dalla sala dei telefoni, si è diretto con fare minaccioso contro di loro con l’evidente intento di soccorrere il connazionale.

L’ispettore di sorveglianza, allertato in precedenza, è sopraggiunto nell’ala del carcere in cui stavano avendo luogo i disordini, al comando di alcuni rinforzi.

La situazione è stata fortunatamente riportata alla normalità, tuttavia le parole di Durante, riportate dal “Corriere della Calabria”, rivelano un profondo disagio. “Diciamo basta a questa situazione inaudita nelle carceri dove, per uno stipendio mediocre, il personale di polizia penitenziaria deve subire violenze quotidiane.”

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