Cronache

Cosenza, arrestato dopo aver perseguitato per sei anni la convivente

La ragazza aveva iniziato a frequentare l’uomo quando aveva solo quindici anni. Ogni sera veniva da lui picchiata e insultata

Cosenza, arrestato dopo aver perseguitato per sei anni la convivente

Un uomo di 30 anni è stato arrestato dai carabinieri di Corigliano Calabro, comune in provincia di Cosenza, per maltrattamenti famigliari aggravati, minacce e porto d’armi abusivo. Il giovane è stato infatti denunciato dalla convivente, dopo sei anni di soprusi, minacce e persecuzioni. Circa sei anni fa la donna, oggi 21enne, aveva iniziato una relazione con l’uomo in questione, colui che dopo poco sarebbe diventato il suo compagno. In breve tempo i due avevano deciso di andare a convivere e tutto per la ragazza era cambiato.

L’uomo di cui era innamorata aveva infatti iniziato a mutare, mostrandosi diverso da quello che era stato fino a quel momento. La coppia litigava spesso per la ludopatia del compagno, che era arrivato a spendere quotidianamente centinaia di euro in slot machine e gioco. Le urla tra i due si sono però presto trasformate in violenza verbale e, ancor peggio, fisica nei confronti della ragazza. Da quanto emerso infatti l’uomo ogni sera minacciava e picchiava la giovane.

Fino allo scorso giugno, quando la vittima di tante violenze ha deciso di dire basta e ha abbandonato la casa dove vivevano insieme. Ha raggiunto i suoi genitori ed è rimasta con loro, senza più tornare in quella prigione, un tempo considerato il loro nido d’amore. L’ex compagno però non ha accettato questa decisione e ha iniziato a chiamarla e messaggiarla sul telefonino con toni minacciosi.

Lo scorso primo agosto, poi, è arrivato sotto casa armato di fucile. A quel punto la ragazza, terrorizzata, ha deciso di rivolgersi ai militari per sporgere denuncia. A correre in suo aiuto i carabinieri di Corigliano Calabro, Cosenza, che hanno eseguito la misura cautelare detentiva degli arresti domiciliari, emessa dal Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Castrovillari. La richiesta è stata fatta dalla locale Procura coordinata da Eugenio Facciolla.

L’uomo dovrà rispondere delle accuse di maltrattamenti familiari aggravati, porto abusivo di arma comune da sparo e minacce aggravate.

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