Cuba, i giornalisti italiani aspettano l'espulsione

Dopo la liberazione agli inviati sono stati riconsegnati i passaporti. Domani dovrebbero rientrare in patria

Cuba, i giornalisti italiani aspettano l'espulsione

Dodici ore di interrogatorio, un processo "amministrativo più che di natura penale". Poi la liberazione. Ilaria Cavo, di Videonews, Fabio Tricarico, operatore Mediaset, Domenico Pecile, del Messaggero Veneto e Stefano Cavicchi, fotoreporter del Corriere della Sera, sono stati rilasciati dopo essere stati fermati ieri a Cuba.

Gli inviati italiani si trovavano sull'isola per realizzare un reportage legato al duplice omicidio di Lignano Sabbiadoro, nel quale il diciannove agosto scorso sono rimasti uccisi Paolo Burgato e la moglie Rosetta Sostero. Erano riusciti a parlare con Reiver Laborde Rico, fratello di Lisandra, che ha già confessato di essere la mano dietro la duplice uccisione.

Un blitz delle forze dell'ordine cubane aveva "sorpreso" i giornalisti nella villetta di Rico, mentre lo intervistavano. La polizia dell'Avana aveva cancellato tutto il materiale giornalistico realizzato, mettendoli in stato di fermo. Dopo un lungo interrogatorio e un processo i giornalisti sono stati rilasciati. Gli veniva contestato un problema di natura burocratica: il visto con cui erano entrati a Cuba non era un permesso giornalistico ma turistico.

Ilaria Cavo, giornalista Mediaset tra i quattro fermati a Cuba, ha parlato a TgCom24 questa mattina.

L'inviata di VideoNews ha sottolineato che dopo "24 ore molto complicate" agli italiani sono stati riconsegnati i passaporti "ma non ci è stato ancora formalizzato alcun provvedimento di esplusione". Il ritorno in Italia è atteso per domani.

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