"Decisione scellerata". L'Espresso in vendita, Damilano lascia

Con un lungo e accorato editoriale, Marco Damilano ha comunicato la decisione di lasciare la direzione de L'Espresso. Forti reazioni a sinistra

"Decisione scellerata". L'Espresso in vendita, Damilano lascia

Dopo 4 anni alla guida de L'Espresso, Marco Damilano ha deciso di lasciare la direzione del settimanale in aperta protesta contro l'editore. A comunicarlo è lo stesso giornalista in un editoriale pubblicato sul sito internet de L'Espresso. "Questa mattina ho scritto una mail all'ingegnere John Elkann, presidente del gruppo Gedi, per comunicare la mia decisione di lasciare la direzione dell'Espresso, dopo quattro anni e mezzo", ha scritto Damilano. Sconvolte le reazioni della sinistra, con i dem che mostrano una certa preoccupazione.

La sua decisione è maturata dopo la scoperta della vendita del settimanale da parte di Gedi tramite i social network. Marco Damilano, infatti, nel suo editoriale spiega di "avere appreso della decisione di vendere L'Espresso da un tweet di un giornalista, due giorni fa, mercoledì pomeriggio". La vendita del settimanale era nei piani della società da diverso tempo perché nel suo editoriale, Marco Damilano scrive di avere "cercato sempre di fermare una decisione che ritengo scellerata. Mi sono battuto in ogni modo, fino all'ultimo giorno, all'ultima ora. Ma quando il tempo è scaduto e lo spettacolo si è fatto insostenibile, c'è bisogno che qualcuno faccia un gesto, pagando anche in prima persona. Lo faccio io. Lo devo al mestiere che amo, il giornalismo. E soprattutto lo devo alla mia coscienza".

Dalle parole di Marco Damilano emerge un certo dispiacere per come si è concluso il percorso. Sulle voci di vendita della testata, l'ormai ex direttore spiega che sono stati "mesi di stillicidio continuo, di notizie non smentite, di voci che sono circolate indisturbate e che hanno provocato un grave danno alla testata. Non mi sono mai nascosto le difficoltà". Damilano ha aggiunto: "Ho più volte offerto la mia disponibilità in prima persona a trovare una soluzione per L'Espresso, anche esterna al gruppo Gedi, che offrisse la garanzia che questo patrimonio non fosse disperso. Ma le trattative sono proseguite senza condivisione di un percorso".

L'abbandono della redazione de L'Espresso da parte di Marco Damilano è stata un contraccolpo per i dem. "Mentre siamo intossicati dalla 'infowar' russa, che sulla antica prassi sovietica della 'disinformatia' ha costruito una strategia pericolosa per la democrazia, una testata come @espressonline viene messa in discussione e il suo direttore Marco Damilano dà le dimissioni. Help!", ha scritto il deputato del Pd Enrico Borghi. Al suo grido di aiuto si è unito anche Carlo Calenda: "Un persona perbene e un grande professionista.

Sulla qualità dell'editore e dell'uso che fa dei giornali mi sono già espresso tante volte. Resta il fatto che non possiamo vedere il giornalismo spegnersi. Avevo proposto di investire parte del canone per incentivare i giornali".

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