C'è un filo che lega la vicenda dello stadio della Roma a quella del blocco dei maxi stipendi Rai. È un filo ingarbugliato nei nodi della demagogia e dell'ipocrisia che, se non dipanato velocemente, può provocare tanti danni. I fatti, in sintesi. Primo caso. La Roma di Totti ha chiesto di poter costruire, sull'area dismessa e in degrado dell'ex ippodromo di Tor di Valle, il suo nuovo stadio, sul modello di quello della Juventus a Torino. Dopo un primo via libera, il progetto era stato bloccato dalla giunta Raggi: basta con il cemento, dubbi sull'impatto ambientale. Secondo caso: una legge entrata in vigore fissa a 240mila euro il compenso massimo erogabile da un ente pubblico, cifra ovviamente incompatibile con le richieste ben più alte di star e professionisti dello spettacolo e dell'intrattenimento che ora potrebbero lasciare in massa la tv di Stato.
Mi pare questo un approccio sbagliato. Il cemento in sé non è buono né cattivo. È come una pistola: dipende da chi la usa, come la usa e perché la usa. Milano, per fare un esempio, negli ultimi anni è stata invasa da tanto, ma proprio tanto cemento che ha però prodotto bellezze architettoniche uniche, invidiate nel mondo e un'importante crescita economica di cui ha beneficiato tutta la città. Così come gli stipendi alle star della Rai non sono troppo né poco: dipende da quanto gradimento ottengono dal pubblico e da quanti vantaggi economici portano all'azienda.
Ciò su cui bisogna vigilare sono solo la qualità delle opere e dei servizi e i benefici che essi generano sia per il pubblico che per i privati. Occorre bocciare i brutti progetti, evitare di assumere nel servizio pubblico incapaci, raccomandati, strapagare ciò che non corrisponde a quel valore. I veti ideologici (o per opportunità politica) al recupero di aree abbandonate, così come i tetti ai compensi, favoriscono nel primo caso solo il degrado e nel secondo solo i mediocri. Il problema non è mai quanti soldi si spendono, ma quanta ricchezza (e bellezza) si crea.
Il partito dell'anti casta ha tanti
meriti nel denunciare sprechi, privilegi e malaffare. Ma attenzione. Come peggio della mafia ci sono soltanto i professionisti dell'antimafia, peggio della casta c'è solo l'anti casta militante. Che spesso è cieca e stupida.
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