Depistaggi su Cucchi, ora Arma e Difesa chiedono di costituirsi parte civile

"È una cosa senza precedenti", ha commentato Ilaria Cucchi. Ora la decisione del giudice è attesa per la prossima udienza del 17 giugno

Depistaggi su Cucchi, ora Arma e Difesa chiedono di costituirsi parte civile

L'Arma dei carabinieri e il ministero della Difesa hanno presentato istanza per costituirsi come parti civili nell'ambito del filone dell'inchiesta sui presunti depistaggi nel caso di Stefano Cucchi, morto il 22 ottobre 2009. "Dopo 10 anni oggi è una giornata significativa e sono davvero emozionata per la decisione dell'Arma dei Carabinieri, è una cosa senza precedenti", ha detto Ilaria Cucchi commentando così la decisione. "Dedico questo a chi continua a insinuare che la famiglia Cucchi sia contro i Carabinieri e viceversa" ha aggiunto.

Nel corso dell'udienza preliminare hanno chiesto di costituirsi fra le parti civili - oltre ai genitori e la sorella Ilaria - anche la polizia penitenziaria, Cittadinanzattiva, il Sindacato dei Militari e l'appuntato Riccardo Casamassima, il teste che con le sue rivelazioni fece riaprire il caso. La decisione del giudice è attesa per la prossima udienza del 17 giugno.

L'inchiesta depistaggi

Il pm Giovanni Musarò contesta agli imputati i reati di falso ideologico, omessa denuncia, favoreggiamento e calunnia in riferimento anzitutto a quelle condotte che portarono a modificare le due annotazioni di servizio, redatte all'indomani della morte di Cucchi e relative allo stato di salute del ragazzo quando, la notte tra il 15 e 16 ottobre 2009, a pestaggio avvenuto, venne portato alla caserma di Tor Sapienza.

E alla mancata consegna in originale di quei documenti che la magistratura aveva sollecitato ai carabinieri nel novembre del 2015, quando era appena partita la nuova indagine e i tre agenti della polizia penitenziaria, all'inizio della vicenda accusati e finito sotto processo per le botte, erano stati definitivamente

assolti dalla Cassazione. Per tutti l'accusa è di falso.

Con una lettera all’Avvocatura dello Stato, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha ora dato via libera al Viminale per costituirsi parte civile nel processo Cucchi.

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