Le dimissioni di Benedetto XVI e la profezia di San Malachia: un altro Papa, poi la fine del mondo

Secondo il documento, un falso che conteneva una serie di motti in latino, dopo il successore di Benedetto XVI dovrebbe finire il mondo

Le dimissioni di Benedetto XVI e la profezia di San Malachia: un altro Papa, poi la fine del mondo

Le dimissioni di papa Benedetto XVI, annunciate questa mattina, hanno fatto tornare alla mente dei fan dell'esoterismo la cosiddetta "profezia di Malachia". Lista di 112 brevi frasi in latino, indicatrici del carattere di altrettanti Pontefici, veniva attribuita da alcuni al vescovo irlandese San Malachia di Armagh.

La profezia, se così la si vuole chiamare, venne pubblicata nel 1595 nel manoscritto dello storico benedettino Arnold de Wyon, che attribuiva le parole a un sogno avuto da San Malachia, vescovo di Armagh del XII secolo, quando si era recato a Roma, chiamato da Papa Innocenzo II, che in quell'occasione gli conferì la carica vescovile.

La visione presentava una seria di motti oscuri, secondo alcuni descrizione dei caratteri salienti dei Pontefici, a partire da Celestino II (eletto nel 1143). Alcune interpretazioni di questo elenco - che si dimostrò solamente un falso - individuavano in Benedetto XVI il penultimo Papa. Dopo di lui e del successore sarebbe sopraggiunta la fine del mondo.

In realtà più fonti hanno scritto negli anni che il manoscritto non è altro che un falso. Sarebbe stato realizzato da Alfonso Ceccarelli, falsario umbro, per influenzare nel 1590 l'elezione del Papa.

Non riuscì nel suo intento e al Soglio ascese Urbano VII. La fantasia popolare continua ad ogni modo a riportare alla luce la storia ad ogni elezione - e in questo caso dimissione - di Papa.

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