Guerra in Israele

Il dittatore turco abusivo nella Nato

Nelle ultime ore sono uscite due voci che prese alla lettera suonano inquietanti

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Premessa necessaria: so che le strade della politica, soprattutto se parliamo di geopolitica, e quelle della diplomazia prevedono infingimenti, depistaggi e mosse tattiche, cosa che aveva già ben chiara Machiavelli cinquecento e passa anni fa e da lui ben riassunta in quel famoso «il fine giustifica i mezzi». Detto questo a noi comuni mortali tocca invece di vivere alla giornata dando per vero ciò che passa il convento. E nelle ultime ore, dal convento, sono uscite due voci che prese alla lettera suonano inquietanti. La prima, l'altro giorno, è quella del segretario generale dell'Onu António Guterres, portoghese già presidente dell'internazionale socialista, che ha giustificato la strage di Hamas in Israele sostenendo che «quegli attacchi non arrivano dal nulla». La seconda voce, ieri, è del dittatore turco Erdogan che ha esaltato i palestinesi, gli autori degli sgozzamenti di donne e bambini israeliani, «in quanto Hamas è fatta di combattenti per la liberazione, non di terroristi».

I due, Guterres ed Erdogan, possono ovviamente pensarla come credono, ma ciò non toglie che ci si ritrovi davanti a due problemi non di poco conto. Il primo riguarda l'Onu, organizzazione sì farlocca ma comunque nata, nel 1945, per promuovere la pace attraverso un sistema di sicurezza collettivo. Il secondo, ben più serio, riguarda la Nato, cioè l'alleanza fra trenta Paesi dell'Europa tra cui la Turchia di Erdogan - e dell'America del Nord in materia di difesa e sicurezza dell'Occidente.

Riassumo: nella stanza dei bottoni della sicurezza mondiale abbiamo un filo Hamas e in quella della sicurezza militare dell'Occidente uno che addirittura eleva quei terroristi al ruolo di martiri.

Non so a voi, ma l'idea che i segreti e le strategie militari che proteggono il nostro Paese e la nostra civiltà siano condivisi con due sostenitori di chi nega il diritto all'esistenza di Israele e vuole abbattere l'Occidente non è che proprio mi lasci tranquillo.

In altre parole: se il fine giustifica i mezzi, sarebbe troppo sapere bene quale sia il fine di questi due signori che usano mezzi (al momento parole) così così? Perché non vorrei che il loro fine ultimo sia proprio quello di fare finire Israele e noi.

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