Il divieto in discoteca: "Se sei straniero non entri"

Un ragazzo e un amico sono stati respinti all'ingresso di una discoteca. Il buttafuori avrebbe detto: "Qui gli stranieri non entrano". La proprietà esclude motivi di razzismo ma sostiene di salvaguardare la sicurezza

Il divieto in discoteca: "Se sei straniero non entri"

"Gli stranieri oggi non possono entrare, la direzione del Kukù ha deciso così" avrebbe detto un buttafuori della discoteca di Antraccoli a un ragazzo originario dello Sri Lanka.

Il giovane si chiama Supun. Ha 19 anni. Insieme a una ventina di amici, alcuni minorenni, ha deciso di trascorrere la domenica di Pasqua a ballare. Sulle pagine de Il Tirreno racconta di essere arriva all'ingresso della discoteca, poi "la coda ha cominciato a scorrere e quando io e il mio amico italiano, gli ultimi della fila del gruppo, siamo arrivati alla sbarra abbiamo mostrato i documenti che ci hanno chiesto di esibire. A quel punto il buttafuori all’entrata ha abbassato la sbarra bloccandoci l’ingresso. Lì per lì non ci ho fatto tanto caso, ho pensato che dopo poco avrebbero riaperto e invece i minuti passavano e la sbarra non si sollevava mai".

L'attesa fuori dall'ingresso prosegue, fino a quando arriva la secca risposta della sicurezza del locale: "Gli stranieri oggi non possono entrare, la direzione ha deciso così". Una risposta inaspettata. Il ragazzo decide di chiamare il padre per avere spiegazioni. Ma "il buttafuori nega quanto ha detto prima e dice di non saperne niente", come spiega a malincuore al quotidiano toscano.

La direzione della discoteca nel frattempo, si giustifica dicendo che "per gestire i flussi dei clienti in ingresso e in uscita ci rivolgiamo a un’agenzia abilitata". E specifica:"Non esistono motivi di razzismo ma solo una cautela per salvaguardare la sicurezza di quanti partecipano alle serate nel locale". "Per noi più gente entra, meglio è - continua -.

Ma se poi succede qualcosa siamo passibili di sospensione dell’attività o di chiusura del locale, come è successo anche di recente. I due ragazzi non sono stati fatti entrare per un problema di nazionalità, ma perché non ci convincevano", hanno concluso dalla discoteca. Intanto il 19enne è sempre convito di rivolgersi ad un avvocato.

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