Due storie vere e un'emergenza

Quando l'altro giorno Berlusconi ha parlato di snellire le procedure in materia di licenze edilizie prospettava la possibilità di un new deal per imprese, ambiente e cittadini

Due storie vere e un'emergenza

Queste due storie sono veramente accadute, una in Inghilterra, l'altra in Italia. La prima. Un giovane manager della finanza italiano si trasferisce a Londra. Gli affari vanno bene e dopo qualche tempo decide insieme a due amici di aprire un piccolo pub. Per questo si reca negli uffici del Comune di Londra per sapere quali pratiche deve fare per ottenere i permessi. L'impiegato lo ascolta stupito. Pratiche? Nessuna pratica risponde lei deve solo conoscere e rispettare le leggi del Paese e della municipalità e comportarsi di conseguenza, dovrà solo comunicare l'inizio attività. L'italiano, meravigliato, prende un consulente e in poco tempo individua e apre il locale.

Dopo due settimane riceve una telefonata dal Comune: «Ci dica in che giorno e a che ora possiamo venire a fare i controlli senza intralciare il suo lavoro». I funzionari che si presentano prima gli fanno i complimenti per aver investito a Londra, poi verificano, infine stimano un presunto gettito fiscale da constatare a fine anno.

Seconda storia. Un imprenditore italiano compra e ristruttura casa in una nota località turistica. Per modificare il patio gli occorrono sette permessi da parte di sette diversi enti. Presenta il progetto e ottiene sei sì e un no. Modifica il progetto in base alle contestazioni dell'unico no e ricomincia la trafila. Risultato: quattro sì e tre no. Rimodifica e ritenta, ma l'unanimità non c'è. Che fare, visto il tempo passato e i soldi spesi con gli architetti? Tira a sorte una delle soluzioni e procede ai lavori, ben sapendo che prima o poi andrà nei guai, cosa che si è puntualmente verificata.

Questi due esempi ripeto, storie vere raccontano più di tanti discorsi la differenza nella pubblica amministrazione tra un Paese moderno e liberale (la Gran Bretagna) e uno arcaico e statalista (l'Italia), che ovviamente è per questo ben più esposto ad abusi (la necessità di finire i lavori) e corruzione (magari qualche sì riesco a comperarlo).

Morale della favola.

Quando l'altro giorno Berlusconi ha parlato, sollevando un vespaio, di snellire le procedure in materia di licenze edilizie, commerciali e relativi condoni, penso non immaginasse un nuovo far west ma prospettasse la possibilità di un new deal per imprese, ambiente e cittadini. E dire, caro Renzi ma anche caro Salvini, che non era così difficile da capire.

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